Tre condanne per la morte di Alessandro Morricella, operaio dell’ex Ilva

Dopo quasi nove anni di attesa, arriva la sentenza per la morte di Alessandro Morricella, l’operaio trentacinquenne di Martina Franca travolto da un getto di ghisa incandescente mentre era al lavoro all’ex Ilva di Taranto il 2 giugno 2015.

Il Tribunale di Taranto ha condannato a 6 anni di carcere Ruggiero Cola, all’epoca direttore dello stabilimento, e a 5 anni il direttore dell’area ghisa Vito Vitale e il capo area Salvatore Rizzo. I tre sono stati ritenuti colpevoli di cooperazione in omicidio colposo per non aver adottato “adeguate misure tecniche e organizzative, in particolare schermi protettivi o altri mezzi idonei” a proteggere i lavoratori da incidenti come quello che è costato la vita a Morricella.

Assolti, invece, l’ex direttore generale di Ilva spa Massimo Rosini, il capo turno di Morricella Saverio Campidoglio e il tecnico del campo di colata Domenico Catucci.

Morricella era stato inviato sul piano di colata dell’altoforno 2 per misurare la temperatura della ghisa. Durante l’operazione, un getto incandescente lo ha investito in pieno, causandogli ustioni su gran parte del corpo. Trasportato d’urgenza al Policlinico di Bari, è morto dopo quattro giorni di agonia per le gravi lesioni riportate.

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