Giornata mondiale delle persone con disabilità, promuovere diritti e benessere

Ida De Carolis

, Attualità

Si celebra oggi in tutto il mondo la Giornata dedicata alle persone con disabilità. Questa ricorrenza è stata proclamata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite nel 1981 con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul perseguire gli obiettivi di benessere, inclusione e difesa dei diritti dei cittadini disabili.

Nel 2006, la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità ha evidenziato la necessità di difendere e salvaguardare, anche attraverso la ricorrenza del 3 dicembre, la qualità della vita delle persone disabili rispetto ai principi di uguaglianza e partecipazione alla sfera politica, sociale, economica e culturale della società.

Secondo il Rapporto mondiale dell’OMS sulla disabilità, il 15% della popolazione mondiale – più di 1 miliardo di persone – è portatrice di qualche forma disabilità. L’80% vive nei Paesi a più basso reddito. Si stima, inoltre, che circa 450 milioni di individui vivano una condizione di disabilità mentale o neurologica e due terzi di essi non usufruiscano di assistenza medica professionale, in gran parte a causa di discriminazione e abbandono.

In Italia, secondo gli ultimi aggiornamenti dell’Istat, le persone con disabilità sono più di tre milioni, pari al 5,2% della popolazione. 1,5 milioni di queste – perlopiù anziani sopra i 75 anni di età – vivono quotidianamente con gravi limitazioni. Spesso vivono da sole e i servizi loro dedicati sono scarsi, come pure le risorse stanziate a loro favore (28 miliardi di euro, quasi tutti impiegati per erogare pensioni – dati 2018); sono le persone disabili in Italia, assistite spesso da famiglie sempre più in difficoltà, perché devono sopperire alle mancanze delle istituzioni nazionali e locali. In più, nel nostro Paese quasi una persona disabile su tre (32,1%) è a rischio di povertà.
In estrema sintesi è questo il quadro che emerge dal rapporto dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, che ha sede presso la sede di Roma dell’Università Cattolica, che ha elaborato un focus sulla situazione attuale delle persone disabili.


“La disabilità è una condizione che interesserà sempre più italiani, grazie al costante allungamento della aspettativa di vita, per questo il nostro Sistema di welfare si troverà ad affrontare una domanda crescente di servizi per assicurare a queste persone l’assistenza sanitaria e sociale e il diritto a vivere una vita indipendente – dichiara Alessandro Solipaca, responsabile Scientifico dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, diretto dal professor Walter Ricciardi – una sfida che il welfare moderno deve superare abbandonando l’approccio risarcitorio che caratterizza molti degli interventi di protezione sociale del nostro Paese, basati quasi esclusivamente sui trasferimenti monetari, trascurando completamente se questi siano efficaci ad assicurare loro il diritto a vivere la vita al pari delle altre persone”.


Circa un terzo delle persone con disabilità grave vive da solo, tra gli ultrasettantacinquenni la quota sale al 42%. Si tratta di dati molto preoccupanti, poiché manifestano una diffusa condizione di fragilità.


Nel 2018 sono stati spesi circa 28 miliardi di euro per la disabilità. Seppur l’Italia presenti un rapporto tra spesa per la protezione sociale e Pil superiore alla media registrata nell’Unione Europea, le risorse destinate alla disabilità sono estremamente esigue. Oltretutto il modello di welfare italiano si caratterizza per una tipologia di interventi basati sui trasferimenti economici e non su servizi. Difatti, su 28 miliardi di spesa quasi 27 sono pensioni, pari al 96,4% della spesa totale.


Per quanto riguarda la condizione dei bambini con disabilità nelle scuole c’è stato un lieve miglioramento ma restano delle criticità importanti.
Stando a quanto emerge dal report “L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità” stilato dall’Istat, nell’anno scolastico 2021-2022 sono 316mila gli alunni con disabilità che frequentano le scuole (+5% rispetto all’anno precedente). Il 76% dispone di postazioni informatiche adattate alle esigenze degli alunni con disabilità, ma le tecnologie di supporto sono ancora insufficienti per una scuola su cinque.
Sono cresciuti di 26mila unità gli insegnanti per il sostegno specializzati ma è ancora alta (32%) la quota di insegnanti senza formazione specifica ed è del 14% la quota di insegnanti per il sostegno assegnati in ritardo. Il 33% delle scuole sono accessibili agli alunni con disabilità motoria, l’1,5% agli studenti con cecità.

Rimane ancora molto da fare. Dall’assistenza, ai diritti, al futuro. Come dichiarato dal Presidente della Repubblica, Mattarella “l’inclusione delle persone con disabilità è banco di prova della piena affermazione dei diritti umani”.

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