di Ilenia Magazzino
Oggi, a 9 giorni dalle elezioni per decretare il nuovo Governo italiano, quasi tutti i partiti sfociano su TikTok, la piattaforma online che permette di condividere e creare video inediti; ma ci chiediamo: perché proprio TikTok?
Secondo quanto dichiarato dai vari rappresentati politici, questa è una piattaforma che, secondo una statistica, è la più usata dai giovani, in particolare da una fascia d’età che va dai 18 ai 25 anni; pertanto, dato che quest’anno anche i 18enni potranno votare per la camera del Senato, viene vista come il mezzo di “propaganda” più rapido per informare i giovani su quelli che sono i programmi elettorali dei vari partiti.
Tutti questi politici che hanno incominciato a “postare” video su TikTok lo hanno fatto per un semplice scopo, quello di portare il maggior numero di ragazzi possibile dalla loro parte, poiché si sta puntando molto di più sulla fiducia dei giovani.
Il precursore tra i leader politici fu Matteo Salvini, che ad oggi è arrivato a quota 500mila follower, seguito dalla Meloni che ha spopolato sul web con la sua iconica frase “io sono Giorgia, io sono una donna, sono cristiana…”; e ancora del centro destra abbiamo anche Silvio Berlusconi che ha inaugurato il suo profilo con un video in cui spiegava la sua comparsa sui social. Ci sono ancora i rappresentanti del centro sinistra ed estrema sinistra, tra cui l’ex presidente del consiglio Giuseppe Conte con il suo movimento 5 stelle e Alessandro Zan, esponente del PD; e ovviamente tanti altri.
Ma ora capiamo bene, cosa ne pensano i ragazzi in merito a ciò, essendo loro i protagonisti di questa “storia”?
Si possono dunque suddividere in due gruppi: chi considera TikTok come un mezzo efficiente di comunicazione, andando alla ricerca di contenuti educativi e quant’altro sia inerente alla sfera culturale dell’individuo; dall’altro lato c’è invece chi utilizza questa piattaforma come mezzo di condivisione di video dilettevoli che rallegrano l’individuo in momenti di svago in cui passare del tempo senza sforzare il cervello per capire determinati argomenti.
Bene, TikTok può essere sì un mezzo di comunicazione rapido e a volte anche efficace per fare propaganda o per fare semplicemente informazione ai ragazzi, ma badate bene che non è stata concepita come un’applicazione che serve a divulgare determinate informazioni, è comunque una piattaforma inter-mondiale in cui ragazzi di ogni età, sesso ed etnia possono esprimere se stessi, “postando” video in cui cantano, ballano, suonano, disegnano, in poche parole in cui fanno vedere tutte le loro capacità e di certo non per informarsi di politica. Esistono già mezzi efficaci per la promulgazione di piani politici, quali il telegiornale, il web, le piazze e, perché no, per chi è appassionato del cartaceo, anche il quotidiano.
Tiktok è sì una via di comunicazione accessibile a tutti, si può anche sindacare sull’arrivo dei partiti su questa piattaforma, magari si può utilizzare per far conoscere ai ragazzi un po’ di cultura, portando eventi live o video in cui si spiega la storia di un paese o perché no del partito stesso, ma sono convinta che non sia utile per la propaganda di progetti elettorali di una certa importanza, solo per abbindolare il/la ragazzo/a a votare uno o all’altro partito ed acquisire il maggior numero di voti solo ed esclusivamente per l’egomania di essere eletti e creare quindi false aspettative nei ragazzi. Infatti, see uno dei punti a loro favore non va in porto, li costringe a non credere più in quella che è un’antica costituzione di valori e quant’altro che hanno fatto dell’Italia la nazione che è oggi, un luogo in cui si creano aspettative che puntualmente vengono infrante, penalizzando coloro che dovrebbero essere il futuro della stessa nazione.
È bene sì fare campagna elettorale e far arrivare il proprio progetto, specialmente ai ragazzi, con ogni mezzo che si ha a disposizione, ma avere ben a mente che non tutte le piattaforme sono giuste per determinate situazioni, come in questo caso TikTok per la propaganda politica, facendo arrivare anche un messaggio errato che in realtà non si voleva far arrivare; stiamo bene attenti che basta poco e tutti/e potremmo ritrovarci intrappolati in quella enorme rete che è il web.