Ex Ilva, ferie trasformate in cassa integrazione. Ispettorato del lavoro in azienda

Ida De Carolis

, Attualità

11 settembre, giorno prima dell’accredito dello stipendio, il cedolino paga è visibile ai dipendenti. Un’amara busta paga per i dipendenti di Acciaierie d’Italia di Taranto ma, a quanto pare, anche delle altre sedi italiane. Le ferie, tutte programmate dai lavoratori, sono state trasformate in cassa integrazione e, a quanto si apprende, non sarebbero solo le ferie estive ma anche anche i permessi legge 104, i riposi maturati in seguito alle turnazioni e per donazione sangue.

“L’azienda continua ad applicare in modo unilaterale la sostituzione delle ferie programmate in cassa integrazione, – denunciano i sindacati metalmeccanici nazionali – toccando il personale al quale normalmente è applicata esclusivamente una cig parziale, ovvero lavoratori che operano su degli impianti e reparti attualmente operativi e che svolgono una rotazione della cassa integrazione. I lavoratori – continuano – hanno diritto al ristoro psico-fisico correlato all’attività svolta. In tutto questo c’è anche un danno per le casse dello Stato, che si trova a riconoscere attraverso l’istituto della cig le “ferie mascherate” che, in una normale condizione, avrebbe pagato Acciaierie D’Italia. Non capiamo – concludono – come, di fronte, ad uno scempio di enorme vastità come questo il governo, ed in particolare i Ministri dello Sviluppo economico e del Lavoro direttamente derisi da questi accadimenti, rimanga inerme e scarichi ogni responsabilità di controllo e indirizzo” .

In base al numero di giorni di cassa integrazione e al livello di inquadramento del lavoratore interessato, i lavoratori si sono visti decurtare tra i 150 e 180 euro.

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