Ha vinto Renzi che, dall’alto del suo 2% di consensi, impone un governo che fa impazzire di gioia Confindustria capitanata da quel Bonomi tanto amico della Lega e di quella destra capitalista che tanto vorrebbe distribuire il vaccino in base al PIL regionale, per poi sferrare riforme in pieno stile Saudita.
Per la seconda volta, negli ultimi 10 anni, il Paese va in mano a un tecnocrate con il consenso di buona parte delle forze parlamentari, che non vogliono assolutamente assumersi la responsabilità dello spread e dei miliardi del Recovery Plan.
Agli occhi del mondo e nel pieno di una crisi pandemica è emersa la piena inconsistenza della nostra classe politica e dirigente che, sferzante delle difficoltà di molti cittadini e cittadine, volge le spalle al paese e, per l’ennesima volta, dimostra di essere in Parlamento non per rappresentare gli elettori ma i propri interessi.
Ancora una volta a pagarne le spese sarà il SUD Italia che rischia di vedere incompiuta l’occasione Next Generation Eu, utile ad equilibrare Nord e Sud.
Ci sarà da lottare affinché i soldi del Recovery vadano a finanziare gli asset pubblici del Paese, come la sanità e la scuola, e non a foraggiare gli interessi dei privati e delle multinazionali.
Ci sarà da sbattere i pugni sui tavoli, affinché venga garantito al Mezzogiorno il 65% dei 209 miliardi previsti.
Sì, ma con chi e soprattutto chi lotterà per noi?
Nell’ultimo mese è emerso il totale insuccesso della classe politica attuale, incapace di decidere e soprattutto di rivendicare i valori di appartenenza all’interno dello scacchiere politico italiano ed europeo, forse solo LEU (Liberi e Uguali) rimane l’ultimo avamposto di una certa politica di Sinistra.
Uno squallido teatrino in cui oramai i cittadini svolgono la parte degli arresi, stanchi e delusi. Forse bisognerebbe ritornare ad essere partigiani perché, altrimenti, sarà solo macelleria sociale.