Oggi 29 marzo 2023 si riunisce l’Osservatorio ILVA di Taranto.
PeaceLink esprime la sua più profonda preoccupazione per le proroghe richieste da Acciaierie d’Italia riguardanti la certificazione di prevenzione incendi presso lo stabilimento ILVA di Taranto. In particolare, sulla base della documentazione disponibile sul sito, l’azienda prevede ben 39 proroghe per le attività di completamento degli interventi volti all’ottenimento della certificazione di prevenzione incendi. Sono proroghe che riguardano gli altoforni, le acciaierie, il trattamento fossile e coke, l’attività della fornace a calce PCA, l’area produzione lamiere, e così via.
Le 39 proroghe – spiega Peacelink – traguardano nel migliore dei casi il 2025 e nel peggiore dei casi la data del 31 dicembre 2027.
Particolarmente grave appare – spiega ancora l’associazione – la proroga relativa alla prevenzione incendi per i nastri trasportatori che dovevano risultare coperti fin dai tempi di Vendola. In questa storia infinita si sono nel frattempo incendiati più volte. Ciò nonostante la certificazione di prevenzione incendi viene proiettata al 31 dicembre 2027.
È inaccettabile che l’azienda abbia stilato un cronoprogramma di proroghe che arriva fino al 31 dicembre 2027, quando gli interventi ambientali dovrebbero essere ultimati entro il 23 agosto 2023. Non è pensabile che si chiedano altri anni per garantire la sicurezza dei lavoratori e della comunità locale. Gli interventi per i nastri trasportatori hanno accumulato oltre dieci anni di ritardi. E’ grottesco quello che è avvenuto a proposito dei nastri trasportatori che hanno l’importante funzione di portare il carbone e il minerale di ferro dal porto allo stabilimento siderurgico, in tutti i reparti in cui devono essere utilizzati.
PeaceLink chiede al sindaco di Taranto di scrivere immediatamente al Ministero dell’Ambiente per richiedere che non venga concessa alcuna proroga.
E’ necessaria una chiarezza globale su tutta la vicenda ILVA: il sindaco si dovrebbe schierare contro la concessione del rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per quegli impianti non a norma e che costituiscano ancora un rischio inaccettabile per la salute, la sicurezza e l’ambiente.
È importante sottolineare che l’attività produttiva non può essere svolta senza autorizzazione, in base alle norme nazionali ed europee. Pertanto, il sindaco di Taranto ha la responsabilità di agire immediatamente per proteggere la salute e l’ambiente dei cittadini.
Alla riunione odierna dell’Osservatorio ILVA è essenziale che chi rappresenta la comunità tarantina chieda conto dello stato di attuazione delle misure anti-incendio e delle proroghe richieste da Acciaierie d’Italia. I Vigili del Fuoco hanno fatto ripetute richieste e sollecitazioni sulle questioni della sicurezza e, da quello che si evince dalla documentazione, lamentano la mancanza di risposte adeguate. Scrivono in data 27/3/2023: “Alla data attuale, nonostante le ripetute richieste (prot. 13593 del 24/08/2022, prot. 17837 del 05/11/2022, prot.19815 del 02/12/2022 e prot.20384 del 13/12/2022) non è ancora stato presentato al Comando il progetto di cui DPR 151/2011, secondo le modalità previste dal DM 07/08/2012”. Il DPR 151/2011 riguarda la disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi.
In sintesi, PeaceLink invita il sindaco di Taranto a intervenire immediatamente per chiedere al Ministero dell’Ambiente di non concedere alcuna proroga richiesta da Acciaierie d’Italia per la piena messa a norma degli impianti dello stabilimento ILVA che l’azienda attualmente sta gestendo in condizioni critiche che, si pensi ad esempio ai picchi di benzene, oggettivamente generano preoccupazione nella popolazione locale più attenta alle questioni della salute, dell’ambiente e della sicurezza.