Sarà ora la Corte D’Assise ad esprimersi definitivamente sulla richiesta di dissequestro degli impianti dell’area a caldo dello stabilimento siderurgico ex Ilva, ora gestito da Acciaierie d’Italia.
L’istanza era stata avanzata dagli avvocati di Ilva in amministrazione straordinaria in vista delle scadenze contrattuali di fine maggio 2022 tra la stessa Ilva e Acciaierie d’Italia. Gli stessi, nella loro relazione, avevano dichiarato che lo scenario ambientale della fabbrica, grazie anche agli interventi ambientali effettuati, è cambiato e che pertanto ci sono, allo stato attuale, tutti i presupposti per revocare i sequestri.
Benzoapirene, benzene e biossido di zolfo. Sono solo alcune delle sostanze nocive che ancora si sprigionano dall’ex Ilva di Taranto al punto da renderla ancora pericolosa per i cittadini. Lo ha evidenziato la Procura di Taranto nel documento con cui ha espresso parere contrario all’istanza di dissequestro avanzata dai legali dai commissari di Ilva.
Ora si attende il responso della Corte d’Assise.