Foto: Associazione “Genitori Tarantini”
Carla Luccarelli ha lanciato un appello accorato alla politica italiana affinché si affrontino le lacune evidenti nella normativa che regola gli inquinanti ambientali. Il suo impegno è alimentato dalla tragica esperienza della perdita del figlio Giorgio, vittima di un sarcoma attribuito dall’IARC all’esposizione alle diossine. Nei cinque anni trascorsi dalla scomparsa di Giorgio, Carla ha dedicato tempo ed energie allo studio della correlazione tra le malattie tumorali e gli inquinanti, evidenziando lacune significative nella normativa italiana.
Una delle principali preoccupazioni sollevate da Carla riguarda la scarsa regolamentazione di inquinanti dannosi, molti dei quali provenienti da industrie come l’ex Ilva di Taranto. Attraverso l’analisi dei report dell’Arpa Puglia, Carla ha evidenziato come inquinanti cancerogeni o dannosi per la salute non siano adeguatamente regolamentati, mettendo a rischio la salute delle persone, specialmente in aree fortemente industrializzate come Taranto.
Carla Luccarelli chiama quindi i parlamentari tarantini ad agire, proponendo la formazione di un tavolo tecnico e istituzionale per elaborare una bozza di legge che affronti il problema degli inquinanti. È urgente, sostiene Carla, modificare o normare la presenza di sostanze dannose come le diossine, i PCB, gli IPA e altri composti e metalli nell’aria, nel suolo e nell’acqua.
L’appello di Carla è un richiamo alla responsabilità collettiva, oltre le divisioni politiche, per la tutela della salute pubblica. La necessità di una legislazione più rigorosa è evidenziata anche dal confronto con le normative internazionali, che spesso offrono maggiori livelli di protezione rispetto a quelle italiane.
L’invito di Carla non è rivolto solo ai politici, ma anche a tutti i cittadini, affinché si uniscano al suo appello e dimostrino di essere parte attiva nella lotta per una giustizia sociale ed ambientale.