In occasione della sedicesima Giornata Europea contro la tratta di esseri umani, sul plesso della Presidenza della Regione Puglia è stato esposto per l’intera giornata uno striscione, per sensibilizzare la cittadinanza e le Istituzioni sull’importanza della lotta alla tratta e della protezione delle persone vittime di grave sfruttamento.
La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani, entrata in vigore nel 2008, è il primo trattato internazionale che impone ai paesi membri di garantire che le vittime ricevano un risarcimento per i danni subiti. Unico Stato non firmatario è la Russia. Il GRETA è il Gruppo di esperti della lotta contro la tratta, incaricato di assicurarsi che la convenzione venga rispettata.
“La tratta di esseri umani per lo sfruttamento del lavoro è in aumento negli Stati membri del Consiglio d’Europa e colpisce un numero crescente di uomini, donne e bambini. – denuncia Helga Gayer, Presidente del Gruppo di esperti del Consiglio d’Europa sull’azione contro la tratta di esseri umani (Greta) – Si verifica in tutti i settori economici, compreso il lavoro domestico, i settori non regolamentati e l’economia informale”.
I rapporti del Greta evidenziano che “la tratta per lo sfruttamento del lavoro è diventata la principale forma di traffico di esseri umani in un numero crescente di Stati europei, rappresentando oltre il 50% delle vittime identificate in Paesi come Belgio, Lettonia, Malta, Repubblica di Moldova, Portogallo e Regno Unito”.
La pandemia e il conflitto tra Russia e Ucraina hanno aumentato il fenomeno. Le vittime vengono perlopiù adescate tramite i social media e questo rende più difficile le indagini e il perseguimento dei casi di tratta di esseri umani.
“Il Consiglio d’Europa ha elaborato degli standard globali per aiutare gli Stati ad affrontare la tratta di esseri umani, che di recente sono stati ulteriormente rafforzati grazie all’adozione di una nuova raccomandazione del Comitato dei ministri con un focus specifico sulla tratta a scopo di sfruttamento lavorativo, – ha aggiunto Gayer. – La relazione contiene un pacchetto completo di misure che riguardano la regolamentazione e le ispezioni del mercato del lavoro, l’identificazione delle vittime, l’accesso a procedure efficaci e le pene contro i responsabili dei reati di tratta di esseri umani. Particolare attenzione è rivolta al ruolo delle imprese, che devono garantire che le loro operazioni e le catene di approvvigionamento non compiano attività di sfruttamento, compresa la tratta di esseri umani“.