La guerra in Ucraina non è la guerra, ma è una delle tante guerre, 33 sparse in tutto il mondo.
Un gioco di forza e di poteri legati all’atavico dominio espansivo che prima ancora di essere impersonato dagli eserciti schierati, è impersonato dai potenti.
Che siano gli Stati Uniti, la Russia, la NATO, l’Europa, la Cina, i potenti dalle loro stanze premono i bottoni e i proiettili, le bombe e i missili colpiscono i bambini, le donne, gli uomini della società civile.
Non sono i popoli a fare la guerra, ma sono i potenti che dichiarano la guerra ai propri popoli. I potenti ricchi che, prima dello “scoppio” della guerra, stringono accordi per la fabbricazione e l’invio di armi in altre terre, che occupano non per le missioni di pace, ma per interessi geopolitici; così, dopo aver elargito strette di mano e finanziamenti militari, dalla loro stanza sentenziano chi potrà vivere e sopravvivere, forse, su questo lembo di terra.
Ed è per questo che la guerra non la fanno i popoli, non la fanno i poveri, ma la fanno i ricchi e i potenti. Ed è per questo che la guerra è distruttrice di giustizia, uccide, toglie cibo, calore, certezze, affetti e futuro.
La pace si costruisce mettendo alla base la dignità delle persone, dei loro territori, del loro futuro, non dichiarando di voler la pace mentre si producono e vendono armi; non finanziando i lager libici in Parlamento, anche con l’apporto del PD, per poi lavarsi la coscienza chiedendo il dialogo; non dichiarando che l’Italia è contro la guerra per poi inviare contingenti militari nei luoghi di conflitto.
No nel nostro nome.
Come non ci rappresenta minimamente la presa di posizione pressoché trasversale (compresa quella del governatore Emiliano) che ci colloca al fianco della NATO!
Senza parlare del fatto che nessuna nazione, compresa l’Italia, ha il coraggio di mettere in discussione l’azione e l’esistenza stessa della Nato, spesso concentrata nelle applicazioni di meri interessi capitalisti mediante l’uso delle bombe a danno della vita di esseri umani.
Tessiamo la tela della pace, la politica tutta spinga per il disarmo del territorio italiano, mettendo al centro la dignità e la giustizia dei popoli, senza vanificare la sua presenza nelle piazze della pace.
Foto di Katie Godowski da Pexels