La Dieta Mediterranea riduce il rischio e la mortalità per cancro alla prostata

L’anamnesi è quel momento della visita medica in cui un Medico raccoglie dal paziente tutte quelle informazioni necessarie per poter elaborare una corretta diagnosi. Risulta intuitivo pensare che un uomo in marcato sovrappeso può sviluppare una serie di patologie.

Quando un paziente varca la porta dello studio o dell’Ospedale in cui esercito la mia professione di medico specialista Urologo, già gli occhi iniziano a soffermarsi su un elemento essenziale rappresentato dal suo aspetto o, meglio, dal suo fenotipo. E’ intuitivo pensare come un paziente in marcato sovrappeso, possa avere una maggiore predisposizione allo sviluppo di sindrome metabolica e  patologie cardiovascolari  che ne possano anche compromettere la funzione erettile, calcolosi delle vie urinarie o patologie neoplastiche.

La presenza di notevole tessuto adiposo, inoltre, ostacola molte delle indagini diagnostiche come l’ecografia o la stessa esecuzione di interventi chirurgici più o meno complessi.

L’inizio di ogni mia prescrizione terapeutica si è sempre fondato sul consiglio di una adeguata impostazione alimentare e di uno stile di vita sano.

Ho trovato significativo e di semplice interpretazione una review pubblicata ad agosto del 2017 su Frontiers in Nutrition da C. Capurso e G. vendemiale. Ricerca eseguita su PubMed. Frontiers in Nutrition (agosto 2017)

Review

“La dieta Mediterranea riduce il rischio e la mortalità per Carcinoma Prostatico”

Il tumore alla prostata si sviluppa più frequentemente negli ultracinquantenni; è il secondo più comune tipo di tumore negli Stati Uniti, dove è responsabile del maggior numero di morti da tumore, dopo il tumore del polmone.  In Italia rappresenta la forma di cancro più comune nel sesso maschile negli ultracinquantenni. Molti fattori, compresa la genetica e la dieta, sono stati implicati nello sviluppo del carcinoma prostatico.

Il tumore prostatico viene più spesso scoperto all’esame obiettivo o per il tramite di esami ematici, come la misurazione del PSA (antigene prostatico specifico). Un sospetto tumore alla prostata è tipicamente confermato tramite l’asportazione (biopsia) di frammenti di tessuto, e il successivo esame istologico.

Mantenere un peso adeguato è protettivo

Lo scopo dello studio esaminato ed a voi riportato è valutare gli effetti dell’eccessivo aumento ponderale ed il ruolo della alimentazione sul rischio di tumore, particolarmente prostatico.

Il carcinoma prostatico è una forma neoplastica ormono sensibile e diversi studi hanno dimostrato una  sua stretta associazione con obesità e sindrome metabolica.

I meccanismi alla base di tale correlazione sono rappresentati dalla aumentata sensibilità insulinica, in grado di potenziare la crescita del tumore, e dallo stato di infiammazione cronica di basso grado indotta dall’obesità, dovuta alla presenza  di macrofagi nel tessuto adiposo, richiamati da interleuchine e citochine infiammatorie. Inoltre, l’obesità è correlata con bassi livelli di testosterone sierico. Il testosterone esercita un ruolo importante nella differenziazione delle cellule epiteliali della ghiandola prostatica, pertanto, una sua marcata riduzione può predisporre la crescita di una forma meno differenziata e più aggressiva  di tumore prostatico.

Parallelamente, anche altre patologie neoplastiche come il tumore dell’intestino, della mammella e dell’endometrio uterino sembrano correlati con un elevato indice di massa corporea, con l’aumentato consumo di carni rosse o carni particolarmente elaborate a causa del loro contenuto elevato di nitriti e nitrati  ed al basso consumo di vegetali.

La correlazione con la carne rossa sta nella produzione di amine eterocicliche ed idrocarburi policiclici aromatici che sono generati durante la cottura ad elevate temperature o con fiamma aperta, in grado di indurre la pirolisi di grassi e proteine.

Olio Extra Vergine di Oliva, un pilastro della Dieta Mediterranea

La Dieta Mediterranea fornisce una significativa riduzione dell’incidenza e della mortalità di varie forme neoplastiche. Tra i  principali componenti della stessa Dieta Mediterranea sono presenti  l’olio d’oliva, componenti  fenolici contenuti in vari prodotti ortofrutticoli come flavoni, flavonoidi, tannini, antocianidine, contenuti in uva, mela, broccoli ed agrumi, con i loro effetti chemio preventivi svolti attraverso diversi meccanismi che includono sia effetti antiossidanti che azioni mirate alla protezione dal danno cellulare ed alla trascrizione – proliferazione di oncogeni.

La salsa di pomodoro cotta contiene licopene, un potente antiossidante

L’effetto protettivo della Dieta Mediterranea verso il tumore della prostata è principalmente dovuto all’elevato contenuto di salsa di pomodoro. Il Licopene è fra i componenti più importanti nel pomodoro perchè, dopo la sua attivazione attraverso la cottura, esercita una azione antiossidante agendo sulla modulazione e sulla inibizione della risposta infiammatoria.

In conclusione, lo studio mostra come una corretta alimentazione eserciti un ruolo importante nei processi di induzione e di crescita tumorale e come una sana alimentazione come la Dieta Mediterranea ed i suoi pilastri alimentari, specialmente l’olia d’oliva ed il Licopene, esercitino un ruolo protettivo sullo sviluppo e progressione del carcinoma prostatico.

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