Lo dobbiamo ammettere, spesso sentire le interviste di alcuni candidati al Consiglio Regionale, soprattutto quelli della destra estrema di Fitto o altri estremisti legati al post- fascismo, ci fa rimanere simpaticamente spiazzati come quando Maradona spiazzava i portieri su calcio di rigore.
Pare che lo spot preferito di alcuni sia attaccare l’amministrazione, riservandoci sempre le solite offese che denotano una mancanza di contenuti rispetto a tante altre tematiche ad ampio raggio che si potrebbero trattare.
Forse dovrebbero dire alla città, al di là del loro tornaconto personale, cosa vogliono fare i cittadini di Grottaglie.
Non vogliamo elencare tutto quello che dal 2016 in poi è stato fatto e tutti i finanziamenti che sono stati intercettati, per quello ci sarà tempo e lo faremo al momento giusto, piuttosto vorremmo capire, da parte di chi si dimena a costruire la propria “carriera” politica, quale sia la visione a livello provinciale rispetto alle tante questioni che pendono e che sono irrisolte da anni.
Non ci si fa forti dietro a un pacchetto di voti consolidati, bensì si diventa appetibili quando a dominare è l’offerta politica che si propone.
Ad esempio quale idea si ha rispetto alla situazione industriale del territorio?
Quale è la strategia da mettere in campo per poter puntare ai traffici del Mediterraneo, vertenza importante per lo sviluppo dei prossimi 20 anni?
Come risolviamo i problemi infrastrutturali e di mobilità che attanagliano il nostro territorio in vista di uno sviluppo turistico sempre più pressante?
E dell’erosione della costa ne vogliamo parlare?
Come si intende rispondere alla continua migrazione dei nostri giovani per motivi lavorativi?
Come risolviamo il problema dell’agricoltura sempre più vittima del mercato globale e delle malattie che colpiscono le colture?
In che modo intendono risolvere la vertenza ambientale della provincia Jonica e come si pongono rispetto agli ecomostri insediati e che si vorrebbero insediare ?
Potremmo continuare perché le questioni irrisolte, da anni e anni, sono tante, terreno per lavorare ce n’è, ma bisogna anche avere una visione ben precisa di ciò che si andrà a fare in Regione ed essere capaci di proporla agli elettori. Ci auguriamo che i contenuti trattati vadano fuori dalla semplice critica dell’operato del comune, queste non sono comunali ma regionali.