Tampon tax: torna l’Iva al 10%. Assorbenti e prodotti per l’infanzia come i beni di lusso

Roberta Bria

, Attualità

Johnson & Johnson nel 1888 creò i primi assorbenti usa e getta. Quando vennero messi in commercio, per molti anni le donne continuarono a fabbricarseli da sole, da stracci di vestiti vecchi, perché erano troppo costosi. Anche le nostre nonne e le nostre madri utilizzavano questi metodi.

2023
La legge di Bilancio del governo Meloni da gennaio 2024, raddoppierà l’Iva dal 5 al 10% sui beni essenziali per l’igiene femminile: assorbenti, tamponi destinati alla protezione dell’igiene femminile, coppette mestruali.
In media un pacco che ne contiene 10 ha un prezzo di 3,50 euro, ogni mese ne servono almeno due.
Mediamente, quindi, la spesa annuale oscilla intorno ai 120 euro.

I prodotti per l’igiene femminile sono beni essenziali. La presidente del consiglio dovrebbe saperlo, è una donna anche lei. Inoltre l’Italia dovrebbe affrontare, con urgenza, la povertà mestruale, perché ci sono famiglie che non riescono a garantirsi gli assorbenti utili.

Ma non è finita qui, aumenterà anche latte in polvere o liquido per l’alimentazione dei lattanti o dei bambini nella prima infanzia.
È stata anche soppressa l’agevolazione dell’Iva al 5% per pannolini e seggiolini per bambini da installare negli autoveicoli.

Questo Governo vorrebbe incentivare la natalità, vorrebbe che le “italiane e gli italiani” sfornassero neonati come se non ci fosse un domani, ma la domanda nasce spontanea.
Se “le italiane e gli italiani” percepiscono uno stipendio misero, per chi ha un contratto, se gli affitti sono in aumento, se tutti gli alimenti sono aumentati, se anche assorbenti e pannolini sono aumentati, chi vorrebbe mettere al mondo un figli?!

Quali sono i presupposti affinché si porti avanti una famiglia?! Non continuate a dirci che “prima era più difficile”. Noi “prima” non eravamo nati.
Ora viviamo il nostro tempo, e vi assicuriamo che le difficoltà sono enormi

Lascia un commento