In Italia ci sarà mai, come in altri 21 Stati dell’Unione Europea, un salario minimo? Al momento sicuramento no.
Nella seduta del 30 novembre 2022 fu approvata dalla Camera dei Deputati una mozione che diceva no al salario minimo. Nel documento – un atto di indirizzo politico – Camera e Senato indicavano al Governo le linee guida da seguire per proposte legislative su specifici argomenti.
Durante il Question Time di ieri, la premier Giorgia Meloni ha ribadito “il Governo non è convinto che la soluzione sia la fissazione di un salario minimo legale. Io mi interrogherei sull’ipotesi che il salario minimo legale possa diventare un parametro aggiuntivo delle tutele garantite ai lavoratori, ma un parametro sostitutivo.”
Secondo la Meloni, il salario minimo “nel nostro sistema, rischierebbe di creare per molti lavoratori condizioni peggiori di quelle che hanno oggi e fare, per paradosso, un favore alle grandi concentrazioni economiche alle quali conviene rivedere al ribasso i diritti dei lavoratori”. Per il Governo è “molto più efficace estendere la contrattazione collettiva anche nei settori nei quali non è prevista, tagliando le tasse sul lavoro”.
Nell’UE, 21 Paesi su 27 hanno un salario minimo garantito. In Lussemburgo, Irlanda e Germania i salari minimi più alti – tra i 2000 ed i 1600 euro – quelli più bassi in Bulgaria, Lettonia ed Estonia. L’Italia, insieme ad Austria, Cipro, Danimarca, Finlandia e Svezia è tra i Paesi che non hanno un salario minimo stabilito per legge ma si basano esclusivamente sulla contrattazione.
Ma, seppur con un tasso di copertura della contrattazione collettiva superiore all’80%, in Italia un lavoratore su quattro percepisce un reddito da lavoro inferiore a quello che percepirebbe con il reddito di cittadinanza, l’8,3% delle famiglie ad alta intensità lavorativa è a rischio povertà e l’Italia è il quarto paese dell’Unione Europea per incidenza della povertà tra i lavoratori.
Considerata la situazione lavorativa ed economica italiana è legittimo chiedersi se il salario minimo è, come indica il governo, un provvedimento che rischierebbe di creare per molti lavoratori condizioni peggiori di quelle che hanno oggi?
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