Quattro giorni al Mondiale più “bizzarro” e “oscuro” della storia calcistica. Giocato in autunno in Qatar. Come 4 anni fa l’Italia non ci sarà, forse un bene visto il coro di polemiche che accompagna i Mondali Fifa 2022 già dalla scelta del luogo, avvenuta nel 2010.
Indagini per corruzioni parigine e newyorkesi, che hanno visto coinvolti anche Michel Platini, ex presidente della Uefa e l’ex presidente francese Sarkozy. Come fece notare il “The Guardian“, quasi tutti i membri della Fifa che decisero l’assegnazione del Mondiale 2018 alla Russia e di quello 2022 al Qatar, sono stati indagati, arrestati o allontanamenti a vita dal calcio.
“Qui si farà la storia” è lo slogan scelto dal governo del Qatar per la ventiduesima edizione dell’evento calcistico più seguito al mondo. Ma la storia sembrerebbe scritta sulla pelle degli operai.
Per realizzare il sogno dell’emirato, sono stati costruiti e ammodernati otto stadi che ospiteranno circa 1,2 milioni persone per un investimento di sei miliardi di euro. Sempre secondo un’inchiesta del “The Guardian”, dal 2011 al 2020 sarebbero oltre 6.500 gli operai morti in Qatar per i lavori collegati al Mondiale: turni estenuanti, miseri stipendi e zero diritti.
E se anche questo non bastasse, sul campo dei diritti civili la partita in Qatar è già persa prima del calcio d’inizio. L’ambasciatore della Coppa del Mondo del Qatar ed ex calciatore della nazionale Khalid Salman in un’intervista rilasciata alla tv tedesca Zdf dichiarò che l’omosessualità è “haram” (vietata). “Durante i Mondiali arriveranno molte cose nel nostro Paese. Parliamo dei gay – dichiarò Salman – La cosa più importante è la seguente: tutti accetteranno che vengano nel nostro Paese. Ma loro dovranno accettare le nostre regole”. Prima che l’intervista fosse duramente chiusa dal portavoce del comitato organizzativo dei Mondiali l’ambasciatore ha voluto sottolineato il fatto che “l’omosessualità è un danno psichico”.
Ma finalmente arrivano alcune contestazioni. La Federazione danese, insieme allo sponsor tecnico Hummel, aveva ideato delle maglie da allenamento con messaggi di sensibilizzazione per il rispetto dei diritti civili ma la FIFA non ha autorizzato Kjaer e compagni ad indossare tali kit. In ogni caso i semifinalisti di Euro2020 indosseranno delle particolari maglie da gioco, senza l’indicazione dello sponsor tecnico che ha rifiutato di concedere la propria immagine al Mondiale in Qatar. La terza maglia, completamente nera, rappresenta il lutto come protesta nei confronti della scelta della FIFA di disputare il Mondiale in Qatar.
I giocatori della nazionale australiana hanno affidato le loro rimostrante ai social. Un video di tre minuti contro il Qatar, accusandolo di calpestare i diritti umani dei lavoratori stranieri e della comunità Lgtbqi+.
I calciatori dell’Iran, insieme ad altre personalità sportive del paese, avrebbero inviato una richiesta formale alla FIFA per chiedere l’esclusione della Nazionale dal Mondiale. “La brutalità e la belligeranza dell’Iran nei confronti del proprio popolo ha raggiunto un punto critico, richiedendo un dissociarsi fermo ed inequivocabile da mondo dello sport e del calcio. Alle donne è impedito di entrare negli stadi all’interno del paese e sono sistematicamente escluse dall’ecosistema calcistico dell’Iran, fatto in netto contrasto con i valori e gli statuti della FIFA. Se alle donne non è permesso entrare negli stadi e la Federazione iraniana semplicemente segue ed asseconda le linee guida del governo, questa non può essere vista come organizzazione indipendente e libera da ogni forma di influenza. E questa è una violazione dell’articolo 19 dello statuto della FIFA. Il Fifa Council può e deve immediatamente sospendere l’Iran. La FIFA non dovrebbe permettere la partecipazione ad un paese che sta perseguitando attivamente le sue donne, gli atleti ed i bambini solo per il fatto che stanno esercitando i loro diritti umani più elementari”.
Stessa richiesta è arrivata dalla Federazione Ucraina. Le motivazioni? “Tenendo conto delle informazioni dei media sulle violazioni sistematiche dei diritti umani in Iran che possono violare i principi e le norme degli Statuti FIFA, tenendo conto della risoluzione 2231 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite relativa all’imposizione di sanzioni all’Iran e al possibile coinvolgimento dell’Iran nella aggressione militare della Russia contro l’Ucraina, facciamo richiesta alla FIFA di considerare l’esclusione della nazionale iraniana dalla Coppa del Mondo FIFA 2022”.
Ovviamente la partecipazione dell’Iran è stata confermata.
Se c’è un paese in cui il Mondiale è stato grande argomento di discussione è la Germania. Le curve, in particolar modo il muro giallo del Borussia Dortmund, hanno più volte mostrato striscioni che recitavano “Boycot Qatar2022” esprimendo la contrarietà sulla partecipazione della nazionale tedesca al mondiale. Leon Goretzka, uno dei giocatori più forti della nazionale di Flick, si è espresso più volte su tematiche sociali e sport (famosissimo il suo “Non c’è calcio per i fascisti”). Goretzka ha più volte criticato l’assegnazione del mondiale e negli ultimi giorni si è apertamente scagliato contro Salam, nel corso di una intervista. Sostenuto dal suo club, il Bayern Monaco.
Hugo Loris, capitano della Francia, ha detto che non indosserà la fascia da capitano arcobaleno, per adattarsi alle usanze del paese ospitante.
Ma non è ancora tutto. L’ultima notizia sul Mondiale in Qatar è stata lanciata dall’emittente radiotelevisiva pubblica olandese NOS. Come riportato da “Il Corriere dello Sport”, sembrerebbe che circa una cinquantina di tifosi della nazionale olandese potranno seguire i Mondiali senza pagare nulla, né per il viaggio né per il pernotto. La merce di scambio è la visibilità della Nazione: foto e video da condividere sui social lanciando messaggi positivi sul Paese del Golfo dopo le numerose denunce di violazione dei diritti umani e l’accusa sugli operai sfruttati e le morti nella costruzione degli stadi.
Ma non finisce qui. Saranno segnalati e rimossi i commenti negativi a questi post. Gli organizzatori della “farsa” avranno il diritto di modifica o la cancellazione dei contenuti creati dai tifosi. Infine, è stato chiesto di assistere dal vivo alla cerimonia e alla partita di apertura del torneo che vedrà la nazionale del Qatar contro l’Ecuador.
In tutta questa situazione abbastanza “fumosa” dove serpeggia l’ombra della corruzione, le violazioni dei diritti umani sono gravissime e non per ultimo l’impatto ambientale sarà devastante – nel Paese non c’è accesso all’acqua potabile e, per i terreni di gioco c’è bisogno di almeno 10mila litri per l’irrigazione, per ovviare al problema utilizzeranno la tecnologia della desalinizzazione dell’acqua marina – ci si chiede solo come sia stato possibile organizzare un Mondiale di calcio in Qatar, un Paese con un’area decisamente più piccola della Puglia che molti, ancora oggi, non riescono a ben individuare sulla cartina geografica.
Potrebbero essere tante motivazioni, non solo di interesse sportivo. Il Qatar è infatti uno dei maggiori produttori mondiali di gas liquefatto. Un’ottima alternativa per rimpiazzare la Russia, ad esempio. Ma sono solo alcune considerazioni.
E l’Italia, seppur non qualificata, parteciperà ai Mondiali con una task force di circa 600 militari impiegati nell’operazione “Orice” – copertura economica di 10.811.025 euro – sotto la direzione del Covi, il comando di vertice interforze guidato da Francesco Figliuolo ma anche mezzi e armamenti terrestri, navali ed aerei.
Quello però che lascia un po’ perplessi è che la missione Orice non ha un termine di scadenza predeterminato, nonostante i mondiali terminino il 18 dicembre.