Saranno tre gli italiani che nella notte del 23 giugno potrebbero sbarcare in NBA. Paolo Banchero, Gabriele Procida e Matteo Spagnolo saranno tutti e tre nella rosa di nomi che potrebbero essere chiamati dal commissioner Adam Silver per entrare nella più grande lega professionistica del mondo, la NBA.
Per Banchero (classe 2002) nessun dubbio, sarà sicuramente tra le top scelte del Draft, nell’ultimo mock draft (le previsioni fatte dalla stampa americana) è attestato alla quarta scelta. L’italo – americano ha chiuso la sua unica stagione al college, giocata con la maglia di Duke, con oltre diciassette punti di media e il suo talento, soprattutto nella metà campo offensiva, fa gola a moltissime franchigie NBA.
Gabriele Procida (2002) è un grande talento del nostro basket. La sua stagione non ha rispettato le enormi aspettative che si leggevano in giro quest’estate, anche a causa di una Fortitudo Bologna non esente da qualche guaio di troppo. Il suo atletismo però, misto alla sua pericolosità dall’arco, potrebbero valergli una chiamata al secondo giro. I media, attualmente, lo collocano alla numero 52.
Una chiamata al secondo giro che può sperare anche Matteo Spagnolo (2003), nato a Brindisi e cresciuto a Mesagne, formatosi cestisticamente a Roma, prima di spiccare il volo prima con la camiseta blanca del Real Madrid e poi con la maglia della Vanoli Cremona. 194 cm, ruolo playmaker, Spagnolo ha già esordito con la nazionale maggiore. Sul talento brindisino ci sono gli occhi della NBA da tempo: sia lui che Procida sono stati osservati da vicino da alcuni scoutmen nelle scorse settimane. Una bellissima storia di sport e duro lavoro per un ragazzo la cui foto capeggia nel palazzetto di Mesagne, dove ha mosso i primi passi cestistici.
Un momento d’oro per il basket italiano, questi ragazzi andranno ad aggiungersi agli altri italiani sbarcati oltreoceano? I primi a fare il grande salto furono Rusconi ed Esposito che indossarono, rispettivamente, le maglie di Phoenix e Toronto nel ’95-’96. Nel 2006 fu il turno del Mago Andrea Bargnani, prima scelta assoluta del draft, scelto proprio dai Toronto Raptors. Bargnani, una carriera falcidiata da innumerevoli problemi fisici, disputò 10 stagioni in NBA, indossando le maglie di Toronto, NY Knicks e Brooklyn Nets. L’anno successivo toccò a Marco Belinelli, colui il quale ha toccato il punto più in alto per un italiano in NBA, vincendo il Three point contest dell’All Star Game del 2014 e coronando quella stessa annata con l’anello di campione NBA conquistato con i San Antonio Spurs. Nel 2008 in NBA ci è entrato Danilo Gallinari, tuttora nella lega ed impegnato, in questi giorni, con i suoi Atlanta Hawks nei playoff. Due anni di NBA, dal 2013 al 2015 per Gigi Datome, con le maglie di Pistons e Celtics. Nel 2019 nella lega entro anche Niccolò Melli, per lui due annate con le maglie di New Orleans e Dallas. Ultimo, ma non meno importante, giocatore italiano entrato nella lega Nico Mannion, una stagione ai Golden State Warriors e la decisione di maturare, sotto la lente d’ingrandimento della franchigia californiana, a Bologna, sponda Virtus.
In campo femminile, qualche giorno fa, una nostra connazionale, Lorela Cubaj è stata scelta dai New York Liberty, dando inizio alla sua carriera professionistica oltreoceano.