Il tratto della Ciclovia dell’acquedotto che da Villa Castelli giunge a Grottaglie è ancora al centro delle polemiche. Chi grida allo scandalo per non la sicurezza della pista, chi ancora lo considera un tracciato per motocross e chi ancora ne chiede lo smantellamento.
L’assessore ai lavori pubblici del Comune di Grottaglie, Giovanni Blasi ha più volte ribadito che il tratto che attraversa via Messapia a Grottaglie rispetta le indicazioni e le caratteristiche tecniche delle piste ciclabili. Infatti, il tratto che interessa via Messapia è in sede propria e a doppio senso di marcia. Questa tipologia di piste se sono in quota marciapiede, ovvero rialzate rispetto alla sede stradale, devono rispettare la larghezza di 2,50 m in totale. Se sono realizzate a quota stradale devono prevedere una larghezza di 2,50 m più ulteriori 50 centimetri per un cordolo di sicurezza rialzato. Considerata la tipologia della via interessata, optare per la seconda opzione avrebbe compromesso totalmente la viabilità soprattutto delle auto sulla via. Inoltre, nella progettazione si doveva necessariamente tenere conto degli accessi privati alle abitazioni, degli accessi carrabili e pedonali che nel primo tratto purtroppo sono numerosi e ribassati, di conseguenza la pista segue l’andamento dei marciapiedi.
L’assessore ha fatto sapere ancora che i lavori non sono ancora terminati: deve essere installata la segnaletica e deve essere effettuata la resinatura dell’asfalto, compresi gli attraversamenti pedonali. C’è anche dell’altro: Via Messapia è stata sempre interessata, soprattutto durante le forti piogge da allagamenti. Per questo e anche in previsione della realizzazione della pista ciclabile, l’Ente partecipò ad un bando regionale per la realizzazione di griglie per il deflusso delle acque meteoriche. Finanziamento che l’Ente comunale si è aggiudicato.
Al di là della polemica prettamente politica abbiamo incontrato Antonio Venza, Presidente della FIAB(Federazione Nazionale Ambiente e Bicicletta) Villa Castelli Trulli e Olivi Secolari per capire, da chi macina chilometri sulle due ruote, cosa ne pensa di questo tratto della ciclovia ma, più in generale, della Ciclovia dell’Acquedotto.
Antonio di cosa si occupa la FIAB?
La FIAB è un’associazione di promozione sociale che ha come finalità principale la diffusione della bicicletta quale mezzo di trasporto ecologico, in un quadro di riqualificazione dell’ambiente – urbano ed extraurbano – e promuove il turismo lento e consapevole sul territorio.
Come reputi il progetto della Ciclovia dell’Acquedotto?
La ciclovia dell’acquedotto pugliese è per ora un progetto faraonico, già inserita come una delle ciclovie di interesse nazionale in Italia e nel Biciplan di Bicitalia è un progetto di rete ciclabile a fini escursionistici e turistici coordinato con EuroVelo su scala europea. E’ la più grande colonna vertebrale del turismo lento (di circa 500 km), che collegherà tutto il sud Italia da Caposele in Campania (dalle sorgenti che alimentano il nostro acquedotto) a Santa Maria di Leuca (fino alla cascata monumentale). È da folli non inserire e non collegare una Città che ha un potenziale enorme dal punto di vista culturale e naturalistico come Grottaglie in tutto questo progetto.
Per ora il progetto si è sviluppato nei territori che sono riusciti a fare rete, grazie alla Regione Puglia e all’Acquedotto Pugliese sono riusciti a progettare i primi 250 km da Caposele a Grottaglie e a finanziare i primi tre lotti, che sviluppano circa una cinquantina di km, da una delle mete turistiche e più conosciute della Puglia, parlo di Locorotondo, fino a Villa Castelli. Infatti, proprio in questi giorni sono stati avviati i lavori di bonifica rifiuti e rifacimento della pista del terzo lotto da Pineta Ulmo a Villa Castelli.
Cosa pensi delle polemiche intorno al tratto della ciclovia che attraversa via Messapia a Grottaglie?
Ovviamente bisogna essere in grado di avere una certa forza politica per continuare a credere nello sviluppo di una rete capillare capace di esaltare sempre più questa terra unica tra la murgia e le gravine, fatta di prodotti unici, di storia e di esperienze. Sì, perché la rigenerazione di un territorio deve ripartire proprio dalla capacità di far vivere al viaggiatore esperienze uniche e inimitabili attraverso un percorso curato e piacevole in un alternarsi di tratti ciclabili riservati e strade ciclabili condivise con le auto. In merito a questo potrebbe essere utile verificare il “progetto definitivo” di questo tratto specifico all’interno della Città con la sezione tecnica della FIAB, in modo da segnalare ed eventualmente operare degli aggiustamenti che possano rendere fruibile l’opera sia a chi pedala e sia a chi vuole percorrerla a piedi, ma soprattutto rendere consapevoli anche gli automobilisti, in una pacifica convivenza fra chi è preso – a ragione o a torto – dai ritmi frenetici della vita e chi, invece, prova a guardare con un’ altra ottica la dimensione del viaggio, forse più umana e consapevole. La ciclovia dell’acquedotto pugliese vuol essere proprio questo, un esempio di sviluppo del turismo sostenibile nell’entroterra, una nuova struttura di sviluppo e ricerca che possiamo mettere in dubbio dal punto di vista strutturale ma che non possiamo mai dubitare sul fatto che la “nostra terra” abbia bisogno di una nuova struttura che possa caratterizzare questi territori con un “nuovo canale”.
Qualcuno ha anche dichiarato che forse sarebbe stato il caso di farla passare proprio da Grottaglie e togliere la tappa locale.
La ciclovia dell’acquedotto pugliese è un’opera pensata con una visione di sviluppo del turismo lento ed è impensabile non includere come tappa la città di Grottaglie che ha un territorio, secondo il mio punto di vista, con un enorme potenziale, avendo dalla sua un vantaggio dal punto di vista logistico e strutturale, essendo ben collegata alle grandi città – Taranto e Brindisi -, che per i camminatori e ciclo-turisti è una vera garanzia per programmare le proprie tappe.
Cosa consiglieresti a chi ancora è “scettico” o chi, preso dalla dialettica politica, oscura quella che è l’importanza di questo intervento?Inviterei chi ancora non lo abbia fatto a fare una passeggiata e ad ammirare come si è sviluppato tutto il territorio lungo la ciclovia dell’acquedotto pugliese, da contrada Figazzano (Locorotondo) fino a pineta Ulmo (Ceglie Messapica), qui già da anni ci sono tanti cantieri in opera che stanno mettendo su strutture ricettive e idee progettuali di itinerari a piedi e a pedali, incontri con le comunità locali, presentazioni libri, musica, spettacoli e buone pratiche di turismo. Insomma un cantiere che trasporta con sé un importante indotto.
Il coraggio di fare un passo in avanti per lo sviluppo di una società civile e sostenibile, può essere messo sotto una lente di controllo ma deve essere apprezzata per il coraggio di fare le giuste riforme, noi di FIAB Villa Castelli Trulli e Olivi secolari crediamo da sempre in questo progetto e possiamo, insieme a tutte le forze in campo, esserne i custodi oltre ad esserne i fruitori, diventando parte attiva anche negli eventuali controlli e segnalazioni, sempre nell’ottica del miglioramento della qualità della vita.