Acciaierie d’Italia: ferie modificate arbitrariamente in cassa integrazione

Ida De Carolis

, Attualità

Le organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm di Taranto hanno presentato un esposto all’Inps e all’Ispettorato del lavoro, chiedendo un tempestivo intervento per far revocare la decisione di Acciaierie d’Italia di tramutare il periodo di ferie estive – già concordate dal lavoratore con il proprio responsabile diretto – in cassa integrazione straordinaria.

Le sigle metalmeccaniche fanno rilevare che le ferie non maturano in caso di “sospensione totale” delle lavorazioni ma “nell’ipotesi di Cig parziale, ovvero per i lavoratori che operano su degli impianti e/o reparti attualmente operativi e che svolgono una rotazione della cassa integrazione, deve essere garantito al lavoratore il ristoro psico-fisico correlato all’attività svolta”.
Inoltre, i sindacati contestano la modifica unilaterale della disposizione con la quale “si comunicava ai dipendenti il periodo di ferie estivo, cosi come garantito dal vigente CCNL e dall’articolo 36 della Costituzione Italiana”.


“Una notizia – dichiara l’Unione sindacale di base – già trapelata attraverso l’ufficio del Personale, poi confermata dai responsabili di area. Inammissibile se si pensa inoltre che alcuni lavoratori hanno come ferie ancora da utilizzare 300/400 ore, e se si considera inoltre che questo comporterà una decurtazione considerevole dallo stipendio”.


“Dunque, – continua l’organizzazione sindacale – nonostante le numerose denunce fatte, si continua ad avere risposte poco chiare, e comunque a favore dell’azienda”.
L’Unione Sindacale di Base “ritiene indispensabile un tempestivo passo indietro affinché non si consumi l’ennesimo sopruso sulla pelle dei lavoratori”.
“Alla politica, – conclude – in vista del vertice in programma per il 26 luglio nella capitale, l’Usb chiede una presa di posizione decisiva di fronte alle fantasiose e ridicole ricostruzioni della Morselli che disegna una fabbrica modello”.

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