La Regione Puglia stanzia 1,5 milioni per l’inclusione dei minori detenuti

Ida De Carolis

, Attualità

Favorire nuove opportunità di crescita nei giovani a rischio di emarginazione sociale, culturale e formativa attraverso la presa in carico integrata della persona, a seguito di valutazione multidimensionale di tutti i bisogni rilevati. Sono questi gli obiettivi del protocollo d’intesa tra Regione Puglia e il Centro per la Giustizia Minorile per la Puglia e Basilicata e che vede lo stanziamento di 1,5 milioni da parte della Regione. I contenuti del protocollo e la misura socio assistenziale, che si colloca all’interno del Reddito di Dignità, sono stati presentati questa mattina all’interno del Padiglione 152 della Fiera del Levante alla presenza dell’assessora al welfare, Rosa Barone e dal dirigente del Centro per la giustizia minorile per la Puglia e la Basilicata, Giuseppe Centomani.

“Saranno attuati progetti personalizzati di inclusione sociale attiva – ha spiegato l’assessora Barone – che contribuiscano al potenziamento delle capacità dei ragazzi in situazioni di marginalità e discriminazione sociale, in modo da aumentare le possibilità di trovare occupazione. Ogni giovane avrà un percorso personalizzato, costruito sulle sue caratteristiche e peculiarità. La disoccupazione e la marginalizzazione – continua – sono terreno fertile per la criminalità organizzata: per contrastarla è necessario che i ragazzi capiscano che ci sono alternative e vengano accompagnati in percorsi che facilitino il loro ingresso nel mercato del lavoro. Tutta la comunità è interessata dai risultati di questa misura, non solo i beneficiari. Crediamo fortemente in questo Protocollo, per questo abbiamo investito un milione e mezzo di euro.”

Destinatari del protocollo saranno giovani sottoposti a provvedimenti penali dell’Autorità Giudiziaria Minorile individuati dal Centro Giustizia Minorile della Puglia, di età inferiore ai 25 anni e che abbiano assolto l’obbligo scolastico. Sono previsti tirocini, corsi di formazione, laboratori per il rafforzamento delle competenze nella ricerca attiva di un lavoro, percorsi di riabilitazione sociale, partecipazione ad attività culturali. I giovani che aderiranno al progetto riceveranno un’indennità economica.

“ In Puglia abbiamo  poco meno di 1800 ragazzi in carico agli Uffici di Servizio Sociale, di cui circa 400 sono inseriti in programmi di messa alla prova. La politica della Giustizia Minorile nel distretto della Puglia – ha chiarito il Dirigente del CGM, Giuseppe Centomani –  ha dimostrato, negli ultimi anni, la necessità di riqualificare i propri modelli di intervento con i giovani dell’area penale. In questa prospettiva ha sviluppato con gli Enti Locali e la Regione Puglia una logica di intervento sistemica, in grado di ottimizzare le risorse dei singoli attori istituzionali, permettendo di individuare, a fronte dei nuovi fenomeni di povertà complessa, azioni sinergiche finalizzate a politiche di promozione della qualità dei contesti di vita e dei modelli di relazione all’interno della Comunità. I risultati attesi di questo nuovo orientamento nelle fasce giovanili in situazioni di disagio, sono lo sviluppo di un nuovo senso di appartenenza e di cittadinanza attiva, che consenta loro uno stabile e positivo ri-posizionamento sociale all’interno della comunità, che comprenda anche una disponibilità ad azioni riparative, quale segno di una concreta responsabilizzazione rispetto ai propri comportamenti. Tale modello di intervento si propone, pertanto, non di insegnare semplicemente un lavoro, ma di trasformare questi giovani in veri e propri cittadini e lavoratori.”

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