La Puglia approva la legge per la parità salariale. Istituito anche l’elenco delle imprese virtuose.
La parità salariale in Puglia è legge. Il Consiglio regionale pugliese ha approvato la legge all’unanimità. “Una risposta urgente e indispensabile – ha dichiarato la presidente del consiglio regionale, Loredana Capone – ad una condizione che non è più accettabile, oltre ad essere in controtendenza rispetto agli obiettivi europei. E la pandemia ha reso la situazione ancora più allarmante e le donne del Sud sono state le più penalizzate: in Puglia, solo il 37,7% degli occupati è donna”.
19 gli articoli che contrastano le discriminazioni di genere e promuove il lavoro femminile dipendente e autonomo guardando anche al potenziamento dei servizi che possono favorire i tempi di conciliazione vita-lavoro.
Previsti incentivi e premialità per le imprese che in Puglia assumono donne con contratti stabili e retribuzione adeguata ed è istituito un elenco delle imprese virtuose.
Previste anche sanzioni per i licenziamenti illegittimi, per la violazione delle norme a tutela della maternità e paternità, per discriminazioni e molestie sessuali sul luogo di lavoro.
Nei Centri per l’impiego verrà istituito lo “Sportello donna”. Per le imprese femminili e le lavoratrici autonome invece è prevista la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con l’Abi, l’Associazione bancaria italiana, che consentirà l’accesso al credito a tassi agevolati. Percorsi di reinserimento
Ed ancora, interventi per il reinserimento sociale e lavorativo delle donne vittime di violenza e contributi per imprese ed enti del Terzo settore impegnati a favorire il percorso.
La giunta regionale trasmetterà periodicamente al Consiglio regionale una relazione sullo stato di attuazione della legge e il 9 febbraio di ogni anno sarà giornata regionale contro le discriminazioni di genere sul lavoro.
“Non si tratta di una norma- conclude la Presidente del consiglio– in favore astratto delle donne, ma intende rimuovere un gap, eliminare gli ostacoli all’applicazione delle norme legali, sociali ed etiche”.
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