Finire nella tratta, subire violenze, truffe e sfruttamento lavorativo. Sono questi i pericoli ai quali, donne e ragazze ucraine in fuga dalla guerra, sono esposte e che emergono dopo le prime settimane dall’inizio del conflitto. Pericoli che si concretizzano nei paesi confinanti, come Polonia e Romania, ma che si ritrovano anche nei paesi di arrivo, come l’Italia, dove ci sono le prime segnalazioni di annunci esca sui social network per alloggi non sicuri e lavori a rischio.
Occasioni d’oro per le associazioni a delinquere che, approfittando dell’estrema fragilità e dei bisogni economici delle donne ucraine, hanno già attivato le loro reti criminali cercando di agganciare le profughe attraverso i social oppure nei luoghi di transito ai confini, offrendo loro alloggio, trasporto gratuito e un lavoro verso i paesi europei.
Le proposte di passaggi in auto da parte di privati che si presentano ai centri di prima accoglienza di confine non sono tracciati da nessuna organizzazione internazionale, gli operatori umanitari di ActionAid hanno raccolto segnalazioni di truffe e tentate violenze su donne sole che hanno accettato passaggi da parte di presunti benefattori. Inoltre, il trauma, la vergogna e le difficoltà linguistiche possono ritardare la denuncia di questi episodi di violenza. Anche il non sapere a chi denunciare o non conoscere i numeri di emergenza rischia di aggravare la situazione.
“È assolutamente importante mettere in campo tutte le misure possibili di prevenzione e protezione” – afferma Arianne Martin, esperta nella tutela e protezione delle donne per ActionAid.
Informare le donne e le ragazze dei rischi dando loro tutte le informazioni, sia durante il viaggio sia nei Paesi di arrivo, è essenziale per prevenire ed anticipare le reti criminali.
In Italia negli ultimi giorni si sono moltiplicati gli annunci sospetti e che destano preoccupazione per il rischio di sfruttamento. Sulle pagine social dedicate alle comunità ucraine fioccano proposte di lavoro come ragazza alla pari o badante, offerte di alloggi e ospitalità per donne sole senza figli.
ActionAid in Campania, Puglia, Calabria e Basilicata lavora da anni con le comunità di donne ucraine impiegate in agricoltura per tutelare e garantire i loro diritti, in queste settimane si sta impegnando nella protezione delle donne arrivate dall’Ucraina con i loro figli, monitorando e mappando i rischi a cui sono esposte nel nostro paese.
“Stiamo lavorando perché le donne ucraine che in questi giorni, numerose, raggiungono le loro familiari e conoscenti nell’arco ionico, possano trovare al loro arrivo spazi sicuri, in cui ricevere la giusta protezione dai rischi che già abbiamo rilevato in tre anni di impegno al fianco delle donne dell’Est Europa impiegate in agricoltura. – spiega Grazia Moschetti, responsabile Progetti Puglia, Calabria, Basilicata ActionAid. Accoglierle, ascoltarle e orientarle verso i servizi di welfare e del lavoro dignitoso – continua – è la nostra priorità. Le loro connazionali che in passato sono migrate per necessità in Sud Italia, lasciando le loro famiglie nei Paesi di origine, hanno vissuto in alcuni casi per oltre cinque anni nei nostri territori senza conoscere quali fossero i loro diritti. Questo non deve accadere ancora, le donne che stanno fuggendo dalla guerra con le loro bambine e bambini hanno diritto a un’accoglienza dignitosa che garantisca loro una vita al riparo da sfruttamento e pericoli.”
ActionAid sta lavorando per garantire la protezione delle donne e ragazze. In Italia, con il progetto SWEET – Supporting Women in Emergency with Environnement of Trust – ActionAid è attiva a Napoli, Corigliano-Rossano (CS), Ginosa (TA) e Grottaglie (TA), territori dove già operano in stretto contatto con comunità provenienti da Ucraina, Russia e Bielorussia. Oltre alla distribuzione di beni materiali come generi alimentari, kit per la prima infanzia, vestiti e kit igienici e di cura della persona il loro intervento è anche di supporto socio-psicologico ed assistenza legale, garantendo l’accesso ai servizi pubblici come quelli sanitari, l’inserimento lavorativo, abitativo e, per i bambini, scolastico.