Una bottiglia nel mare: consigli di lettura. L’infinito gioco della scienza, come il pensiero scientifico può cambiare il mondo

Barbara Bria

, Life Style

Dopo la pausa estiva e qualche altro impegno “improrogabile”, ritornano i consigli di lettura della sottoscritta.

Ripartiamo alla grande con un testo, che ho letto per il torneo letterario di Robinson, che parla di un tema che ha attraversato le nostre vite da due anni a questa parte: il ruolo della scienza nella nostra società.

Il testo di cui vorrei parlarvi è L’infinito gioco della scienza, come il pensiero scientifico può cambiare il mondo di Edoardo Boncinelli e Antonio Ereditato.

I due autori sono due scienziati, Boncinelli è tra i maggiori genetisti italiani, mentre Ereditato è professore di fisica all’università di Yale.

L’obiettivo di questo saggio è innanzitutto raccontare la bellezza della scienza, ma anche smontare tutte le fake news che circolano specialmente, ma non solo, negli ultimi anni di pandemia. L’obiettivo ovviamente viene raggiunto dal linguaggio davvero molto semplice con il quale si affrontano i vari temi.

È un testo assolutamente adatto a chiunque voglia “imparare” a smontare le teorie complottiste e, ovviamente, chiunque voglia conoscere qualcosa in più sul mondo della scienza, senza tralasciare tutto il percorso che l’essere umano ha fatto nei secoli.

Un testo di fondamentale importanza, essenziale per ridare quel ruolo centrale alla scienza, spesso etichettata come materia complessa e puramente “teorica”, ma anche per dimostrare che tutto ciò che ci circonda, o tutti gli strumenti che noi usiamo quotidianamente siano il frutto delle teorie scientifiche (ad esempio, alla base dei navigatori che si trovano sulle nostre auto o nei nostri smartphone, c’è la teoria della relatività di Einstein).

“Ma hanno davvero perso fascino le cose che abbiamo comprese meglio grazie alla conoscenza scientifica? Interrogato da un amico artista che gli chiese se uno scienziato, studiando una rosa, non ne uccidesse la bellezza, Richard Feynman rispose che lui riusciva senz’altro a percepire lo splendore, ma vedeva anche un’altra bellezza, più profonda, rivelata solo dalla comprensione: il fatto, per esempio, che i fiori abbiano assunto colori sgargianti nel corso dell’evoluzione per attirare gli insetti.

Una conoscenza più precisa non toglie niente alla bellezza del fiore, anzi dà alla rosa ancora più fascino. E se anche la conoscenza scientifica, nella mente di taluni, può creare problemi, come ci ricorda Isaac Asimov, «…non è tramite l’ignoranza che li potremmo mai risolvere»”.

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