10 dischi rap da ascoltare in lockdown

Andrea Nigro

, Life Style

Il rap è diventato un fenomeno di massa: gente come Fedez e Achille Lauro provengono proprio dal rap e sono diventati tra i personaggi più famosi dello show buisness italiano. Si tratta di un fenomeno culturale in ascesa che sta influenzando sia in maniera diretta che indiretta la cultura pop italiana. Probabilemente sono stati sconfitti i tanti luoghi comuni che hanno accompagnato questa cultura negli anni, quelli, per intenderci, che portavano i vostri amici a dire “yo yo” e fare strani gesti con le mani. Conoscere il genere per cominciarlo a capire sarebbe ancor più fondamentale, sopratutto nell’anno in cui un rapper nostrano ha conquistato Times Square con il suo ultimo lavoro. Abbiamo dunque raccolto dieci dischi di altrettanti artisti italiani (si, italiani) per cominciare ad approcciarsi con un genere che potrebbe risultare ostico per tanti.

Ps: Ci saranno parolacce

Pps: Non ci sarà Ultimo

Che bello essere noi – Club Dogo

Meno iconico dei primi lavori, meno commerciale dei successivi (se commerciale possa definirsi un aggettivo dispregiativo). Il disco si apre con il manifesto culturale “Voi non siete come noi” dove Jake La Furia e Guè Pequeno lanciano rime a ripetizione accompagnati dalle produzione (e alle voci) da Don Joe. Una tracklist colma di pezzi di culto, pezzi leggeri e autentici manifesti di denuncia sociale. Un disco rap che sa essere pop nel senso migliore del termine.

Frate, ascolti il rap hai l’avatar con Adolf Hitler

Jake La Furia, Ciao Proprio

Machete Mixtape vol. 1 – Machete Crew

Il Machete Mixtape sulla cultura rap ha avuto lo stesso impatto shoccante che avrebbe un bengala acceso in chiesa durante una veglia funebre. Ragazzi Sardi, sconosciuti ai più, che irrompono nel mercato musicale con un mixtape gratis, con le collaborazioni di mostri sacri come Danno, Ensi o Bassi Maestro e nuove leve come Gemitaiz, Madman e Rocco Hunt. Il Machete Mixtape ha segnato l’ascesa di Dj Slait, Hell Raton e Salmo, che hanno poi dominato, come Machete, gli ultimi dieci anni di rap italiano. Da ascoltare assolutamente.

Genuflessi per la vita che lacera
Capoversi tipo codici in algebra
Per evidenziare un ambiente da rifare
Dalla cattedrale alla cattedra

En?gma, King’s Supreme

SXM – Sangue Misto

IL CLASSICO. Non servono troppe parole per un disco che dopo più di vent’anni continua a suonare attualissimo. Neffa, Deda, Dj Gruff ovvero i Sanguemisto. Semplicemente perfetto.

Io quando andavo a scuola da bambino
La gente nella classe mi chiamava “marocchino”
“Terrone”, “Muto! Torna un po’ da dove sei venuto!”
E questa è la prima roba che ho imparato in assoluto

Neffa, Lo straniero

Persona – Marracash

Che dire, probabilmente uno dei dischi più belli della storia del nostro rap. Persona ha tutto e ha permesso di consacrare la carriera di quello che, a mio gusto, è il miglior italiano ad aver preso un microfono in mano. Persona è un viaggio che accontenta tutti: è stato infatti un successo di critica e vendite come raramente se ne sono visti nel nostro paese. Tra tutti quelli presenti in questa lista, probabilmente, il più indicato per iniziare.

Le cose care sono solo cose care
Raramente diventano care cose
Nei tuoi sogni non sei così originale
Vuoi sentirti dire le parole

Marracash, Tutto questo niente

Disco Inverno – Mecna

Prendete i cliché dei rapper grossi, arrabbiati e super gangster e dimenticateveli. Mecna è un ragazzo foggiano, grafico di professione, rapper per vocazione. Probabilmente, a livello sonoro, uno dei più interessanti di tutta la nostra scena. Disco Inverno è il suo disco al quale sono più legato ma tutta la sua produzione sarebbe adatta per approcciare al genere.

Da quant’è che vivi dentro a ‘sto social network
Che sta alla socializzazione come la masturbazione al sesso?

Mecna, Fuori

XDVR Reloaded – Sfera Ebbasta & Charlie Charles

L’italiano del 2020. Più di Conte, Speranza o Burioni. Sfera Ebbasta è partito da Cinisello Balsamo ed è finito a Times Square. Andrebbe forse inserito il suo ultimo lavoro discografico, che ha visto collaborazioni internazionali di primo livello, eppure mi sento di consigliare il primo lavoro del Golden Boy del rap italiano. XDVR è stato un autentico fenomeno culturale, che ha lanciato in Italia la moda della trap, dando vita ad un filone che si, spesso contenutisticamente è discutibile, ma ha sovvertito a livello sonoro il nostro amato rap.

Non cambia la voglia di scappare da ‘sti palazzi (no, no) Metà gli viene un tumore, metà diventano pazzi

Sfera Ebbasta, Brutti Sogni

Brutto e Stonato – Lucci

Una chicca, probabilmente il disco meno conosciuto tra quelli presenti in questa lista. Lucci è un veterano, con una lunga esperienza nei Brokenspeakers, stesso gruppo nel quale è esploso Coez, tra gli altri. Brutto è stonato è bello, autentico e tocca tematiche sociali importantissime. Se vi è piaciuto Suburra, Lucci lo riconoscerete subito, dato che è molto presente nelle colonne sonore della serie di Netflix, la sua “Ancora giorni freddi” (in collaborazione proprio con Coez) accompagna una delle scene più belle della serie, quella che apre la seconda stagione.

Dimmi dove sta Vittorio Che ci ha insegnato che restare umani adesso vale più dell’oro E a migliorare un mondo che è uno solo E non c’è razza, il male viene da qualunque uomo

Lucci, La Collina

Scialla Sempre – Massimo Pericolo

Massimo Pericolo ha detonato il 2019 e si è confermato nel 2020. Scialla Sempre è il primo lavoro del rapper di Brebbia. Duro, crudo, terribilmente ostico nelle tematiche e nell’immaginario, eppure quasi ipnotico, con dei liricismi inimmaginabili. Il disco prende il nome dall’operazione antidroga in cui fu coinvolto il rapper e che portò al suo arresto. Il suo arrivo nella scena mainstream, con la super hit “7 Miliardi” lo ha reso un fenomeno, il disco riesce a caricarti e commuoverti, con le splendide “Amici” e “Sabbie d’oro”. Consigliatissimo.

Fotte un cazzo di fare gli incastri
Fotte solo di fare i miliardi
Un processo ma mica Biscardi
Zero calcio, solo calci

Massimo Pericolo, 7 Miliardi

Zero Kills – The Night Skinny

Zero Kills è un producer album, ovvero un album di un beatmaker che chiama numerosissimi rapper sulle proprie produzioni. Vanno citati due autentici capisaldi del genere in Italia come 107 Elementi di Fritz da Cat e 60Hz di Dj Shocca. Zero Kills, in particolare, è il secondo di Night Skinny. Un disco che riunisce leggende e nuove leve, regalando più di qualche chicca.

Gente grama, ascessi
Gli unici tagli all’arte ammessi
Sono quelli di Lucio Fontana
Riprenditi la fama, gli attori, trama ed annessi
La grana, gli allori e, quando ti capita, cresci

Ghemon, Ad un mare di distanza

Quello Che Vi Consiglio vol. 4 – Gemitaiz

Gemitaiz è un nome top della scena rap italiana, la saga dei “Quelli che vi consiglio” rappresentano un caposaldo del genere (proprio quest’anno è uscito il nono capitolo della saga). Il quarto è iconico, il più bello per chi vi scrive. Rap vero, tecnico, ma capace di toccare tematiche umane davvero profonde. Da ascoltare.

Di fondamentale c’è solo il messaggio
Ogni tanto passo qualche momentaccio, fai finta che non ti piaccio
Ma poi senti che porto ancora il disagio
Come un’orda di topi in una catena di montaggio

Gemitaiz, Vmpsb

Lascia un commento