Magari faccio due palleggi, mai dire mai canta Willie Peyote in una situazione disagiata fatta di gare insensate e spettacoli orrendi in cui alla fine anche il pesciolino rosso in una competizione a suon di like contro un cagnolino cade per terra e muore. In quella situazione disperata, facciamo due palleggi che magari ce la svoltiamo.
Due palleggi è quello che provano a fare molte regioni italiane affannate nella programmazione e nella spesa dei fondi comunitari.
Da poco è stata inaugurata la programmazione della politica di coesione in Italia per il periodo 2021-2027. Ma qual è la situazione per il 2014-2020? Soldi, questi che possono essere rendicontati fino al 31 dicembre 2023. I fondi europei sono diversi, i più famosi sono: il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr); il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr); ma ce ne sono altri.
Secondo i dati l’Italia ha potuto accedere a circa 46 miliardi potenziali per le politiche di coesione 2014-2020. La politica di coesione funziona per programmi: per l’Italia sono 75 per il periodo 2014-2020. Ci sono i Programmi Operativi Nazionali (PON) e Regionali (POR) in base all’amministrazione titolare dei progetti.
La Puglia come è messa nella gestione di queste risorse?
La regione partecipa con due programmi differenti: Psr e Fesr-Fse. Il primo è il programma di sviluppo rurale mentre il secondo è il programma plurifondo che unisce il Fondo europeo di sviluppo regionale e il Fondo sociale europeo.
Il Psr 2014-2020 per la Puglia prevede circa 1 miliardo e 616 milioni (978 dai fondi UE ed il resto dal governo). La Commissione ha approvato il programma il 24 novembre 2015. Fin ad oggi, le risorse spese ammontano a circa il 41% del totale1. Pochino.
La Puglia, come le altre amministrazioni, avrebbe dovuto concludere entro il 31 dicembre 2020 i fondi iscritti nell’impegno di bilancio del 2017. Lo ha fatto? Passatele la palla che è meglio.
A fine 2020 la Puglia era l’unica tra le regioni italiane a non aver speso ancora circa 93 milioni che stavamo per perdere.
Ma qui si comincia a palleggiare, magari ci vede la Juventus.
Ad inizio anno – e per il secondo anno consecutivo – la Commissione ha derogato concedendo un altro anno di programmazione. Tra i motivi che hanno giustificato la deroga vi erano le difficoltà tecniche causate dalla gestione del Covid-19. Giustissimo per carità. Ma qualcosa non torna.
Ricordate il secondo programma? Perché per il Fesr-Fse, invece, la Puglia risulta la regione più virtuosa nella spesa dei fondi in termini assoluti e percentuali. Infatti, la regione ha certificato l’investimento del 72% dei 4 miliardi e 450 milioni totali. La spesa certificata è passata dal 28% al 72% proprio nel 2020, anno dell’inizio della pandemia da Covid-19 che ha giustificato la deroga all’utilizzo dei fondi iscritti nel bilancio del 2017 per il Psr.
Ha ragione Willie, vale la pena fare due palleggi, del resto
Non ti servono i programmi se il consenso ce l’hai
Riapriamo gli stadi, ma non teatri né live