L’Eni taglia il gas all’ex Ilva. Buco di 300 milioni di euro

L’Eni chiude il gas ad Acciaierie d’Italia. Un buco di circa 300 milioni di euro di forniture non pagate. Ma la produzione continua con due forni elettrici e con copertura da parte della Snam, società controllata dallo Stato attraverso la Cassa Depositi e Prestiti, per tramite del “servizio di default”.

La fornitura di default è un servizio che è stato introdotto dall’Autorità di regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA). Si attiva quando un cliente si trova sprovvisto di un contratto gas per motivi dipendenti da sue responsabilità, o quando non è possibile attivare il servizio di ultima istanza.

L’ex-Ilva ora ha 90 giorni di tempo per trovare un fornitore disponibile a sottoscrivere un nuovo contratto di fornitura. In realtà però ARERA, con delibera del 12 ottobre, dà la possibilità di procedere con contratti firmati mese per mese ma questo presupporrebbe un pagamento anticipato da parte di Acciaierie d’Italia a Eni.

Arriverà l’ormai consueto contributo statale? Al nuovo Governo Meloni districare la faccenda.

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