Clima rovente per i lavoratori dell’ex Ilva. Con un settembre che si preannuncia, almeno nei prossimi 15 giorni, con temperature al di sopra della media e con picchi massimi oltre i 35°C durante le ore pomeridiane, l’amministratrice delegata di Acciaierie d’Italia, Lucia Morselli, ha ordinato lo spegnimento dei condizionatori in tutte le palazzine dello stabilimento di Taranto, tranne che negli impianti di produzione.
A denunciarlo è il coordinamento provinciale Usb di Taranto che fa sapere che la decisione è stata presa “per ridurre il costo dell’energia elettrica, nella totale indifferenza nei confronti di tutti coloro che sono comunque presenti all’interno degli edifici”.
“Al problema atavico del mancato cambio dei filtri dei condizionatori, – aggiunge l’Usb – oggi si sostituisce quello dello spegnimento degli impianti di condizionamento dell’aria. I lavoratori quindi o aprono le finestre, e respirano le polveri inquinanti, o le tengono chiuse ma soffrono il caldo, in ambienti nei quali certamente le temperature superano i limiti raggiunti in altri luoghi“.
Insomma, i lavoratori si ritroveranno a dover operare con finestre chiuse – per “tutelare la qualità dell’aria” all’interno delle palazzine – con temperature elevate, aggravate da un alto tasso di umidità dovuto alla mancata circolazione dell’aria.
Di fronte all’ennesimo inaccettabile comportamento – attacca l’unione sindacale – che dà chiaramente l’idea di quanto poco sia importante per questa gestione la salute ed il rispetto delle buone condizioni di lavoro dei dipendenti, l’USB ha chiesto l’immediato allontanamento di questo management, sottolineando che qualunque pacchetto di misure e risorse si pensi di destinare all’acciaieria, passi prima di tutto attraverso la tutela definitiva dei lavoratori, nessuno escluso.”
L’Usb fa sapere che sta valutando anche la possibilità di organizzare, già dalla prossima settimana, iniziative di mobilitazione.