Le associazioni Giustizia per Taranto e Legamjonici presentano denuncia all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite. Sul banco d’accusa, per violazione dei diritti umani lo Stato italiano e il gruppo siderurgico italiano, Acciaierie d’Italia.
“Dopo la sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani – scrivono le associazioni ambientaliste – che ha condannato l’Italia per violazione del diritto alla salute dei cittadini di Taranto, lo Stato italiano non ha ancora messo in atto azioni concrete a tutela della salute pubblica“.
Per le associazioni è fondamentale attuare interventi, non più prorogabili, per ridurre l’esposizione della popolazione agli inquinanti soprattutto nei territori con alti livelli di inquinamento atmosferico.
“Taranto è in perenne emergenza sanitaria. – denunciano gli ambientalisti – Le fonti inquinanti di origine industriale puntualmente vengono lasciate libere di mietere vittime, come anche consentito dal Consiglio di Stato che il 23 giugno scorso ha emesso una sentenza favorevole al proseguimento dell’attività dello stabilimento siderurgico, deludendo le aspettative di quanti auspicavano la chiusura dell’area a caldo“.
È dunque evidente – affermano le due associazioni – una persistente violazione dei diritti fondamentali alla vita e alla salute che rende i cittadini di Taranto vittime perenni’.