Da tutta la Puglia e dal resto d’Italia per scoprire l’affascinante percorso de “La via Petrina”.
Bilancio positivo per l’itinerario proposto dalla cooperativa Polisviluppo che ha messo al centro la città dei due mari e le sue innumerevoli ricchezze. Tanti i turisti che hanno potuto scoprire, alcuni per la prima volta, la zona del mar Piccolo.
Due date, quelle che erano state programmate, che si sono raddoppiate per poter soddisfare tutte le prenotazioni ricevute. Oltre duecento le persone che hanno camminato lungo i tratturi del mar Piccolo: dai bambini ai settantenni che, in tenuta da trekking, hanno portato al collo la conchiglia del pellegrino della Via Petrina. Un dono simbolico da parte della cooperativa, ma ricco di significato.
“La Via Petrina è un’idea della Polisviluppo– ricordano i promotori- nata dieci anni fa quando contribuimmo a riaprire al pubblico la Cripta del Redentore in Via Terni. Ci accorgemmo che, al di là dell’aspetto squisitamente archeologico, il luogo affascinava soprattutto per la tradizione legata al presunto passaggio di San Pietro presso la fonte d’acqua visibile nella grotta adiacente alla Cripta. Da qui è nata l’idea di mappare i luoghi della Puglia, e gli annessi beni storici e naturalistici che rivendicano questa tradizione petrina, ovvero il presunto passaggio del primo Papa della storia nel suo viaggio verso Roma alla metà circa del I secolo d.C., e mapparli creando degli itinerari di visita. Progetto sviluppato nel 2019 con il supporto della Regione Puglia ed il patrocinio morale del Comune di Taranto che ha subito un fermo obbligatorio per le note vicende pandemiche”.
Chiusa la stagione estiva, si pensa già quella autunnale sia per chi non ha potuto partecipare che per chi vorrà ripetere l’esperienza in questo luogo magico, a pochi km dalla città e dove, ogni volta, è possibile scoprire qualcosa di nuovo.
Torneremo col cammino petrino sul mar Piccolo e con altri nella provincia di Taranto– conclude Gianluca Guastella, presidente della Polisviluppo- auspicando, inoltre, che la Cripta del Redentore, dove tutto è cominciato, possa tornare ad essere fruibile per poterla rendere cardine di un nuovo percorso petrino urbano. La nostra città merita di essere raccontata e promossa per quanto di bello ha da offrire. E noi operatori siamo fieri di poter dare il nostro contributo in questo senso. Ormai da molti anni“.