Slow Food Puglia, in collaborazione con il Comune di Taranto, attiverà nella settimana dall’8 al 13 marzo, un’iniziativa solidale destinata ai più deboli della città.
Sei cuoche e cuochi della Comunità Slow Food degli Osti per i sistemi locali del cibo di Puglia, si alterneranno ai fornelli per donare 50 pasti al giorno alla mensa dei poveri della Parrocchia del Carmine di Vicolo Seminario.
Gli osti coinvolti fanno tutti parte dell’Alleanza Slow Food dei cuochi, una rete di oltre 350 osti in Italia e più di mille nel mondo, che scelgono materie prime locali coltivate in modo sostenibile, prodotti dell’Arca del Gusto e dei Presìdi Slow Food. L’iniziativa rientra nel progetto Eat Slow Be Happy, promosso da Slow Food Italia nelle città di Roma, Torino, Taranto, Catania, Napoli, Trento, Bolzano e Firenze, per sostenere la ristorazione di qualità. Per Taranto, Slow Food Puglia ha convolto Antonella Scatigna de La Taverna del Duca a Locorotondo, Maria D’Acunto de La luna nel pozzo a Grottaglie, Luigi Errico de La locanda di Nonna Mena a San Vito dei Normanni, Domenico Castria de Il Praedio della Reale a Ginosa, Domenico Laera de L’Aratro ad Alberobello ed Ernesto Palma dell’Antica Osteria La Sciabica a Brindisi.
I pasti saranno preparati con materie prime locali stagionali e di eccellenza, rispettando la diversità di culture e religioni e saranno consegnati in appositi contenitori monouso di materiale compostabile e biodegradabile.
“Il nostro rapporto con Slow Food si consolida anche attraverso queste iniziative le cui ricadute sul tessuto sociale cittadino sono tangibili“, dichiarano l’assessore ai servizi sociali, Gabriella Ficocelli, e l’assessore all’ambiente, Paolo Castronovi, sottolineando l’importanza sociale del progetto in particolare in un periodo di profonda incertezza come quello che stiamo vivendo.
“Slow Food è solidarietà, è comunicare fratellanza utilizzando il cibo come mezzo di dialogo“, afferma il presidente di Slow Food Puglia, Marcello Longo che ha coordinato l’iniziativa.
Questo è uno dei tanti progetti che Slow Food Puglia e il Comune di Taranto hanno messo in cantiere per contribuire a cambiare il paradigma culturale della città.