25 Novembre 2020. Nel pieno della pandemia da Coronavirus, nella capitale d’Italia si sgombera uno spazio: il Nuovo Cinema Palazzo.
Ubicato nello storico quartiere romano di San Lorenzo, il Nuovo Cinema Palazzo è una realtà nata nel 2011 in seguito all’occupazione dello stabile in piazza dei Sanniti.
Dal 15 aprile 2011, data dell’uccisione a Gaza dell’attivista Vittorio Arrigoni, cittadini, artisti, studenti, attivisti ed associazioni hanno dato vita all’esperienza sociale e culturale del NCP.
Un palazzo destinato a diventare un casinò rinasce “luogo del possibile”. Uno spazio che in tutti questi anni ha promosso presentazioni, concerti e spettacoli teatrali, che ha anche dato speranza agli abitanti del quartiere offrendo servizi, come corsi, doposcuola, un’aula studio per studenti e non, ecc.
In Italia la storia degli spazi occupati e autogestiti è ricca di esperienze del genere, da Palermo a Trieste.
Accade però che la politica interviene, non solo regolarizzando ma anche condannando tutti e tutte coloro che credono nella riappropriazione degli spazi, pubblici e privati.
Giovedì 3 dicembre c’è stata, in Piazza dei Sanniti a Roma, una delle tante manifestazioni organizzate proprio dai compagni e dalle compagne del NCP.
In quella piazza si respirava l’aria delle lotte, l’aria delle rivendicazioni, l’aria della tenacia di tutti e tutte coloro che hanno sempre avuto un’idea, che con fatica è stata realizzata in questi anni.
Si respirava l’aria della rabbia di chi ha fatto del riscatto sociale di un intero quartiere la propria bandiera.
Si respirava l’aria di chi non ci sta. Di chi non ci sta a questa politica capace solo di sgomberare e non di dialogare.
Di chi non ci sta a queste continue delegittimazioni volte a proteggere i diritti privati a discapito della collettività.
Di chi non ci sta a dire ai cittadini del quartiere che il servizio di doposcuola non si può più fare, ad abbandonare tutti coloro che hanno fatto affidamento sul NCP anche solo per svagarsi, per ascoltare un concerto o semplicemente per socializzare.
Di chi non ci sta e come una goccia cinese continua a colpire la roccia.
Realtà come il NCP andrebbero tutelate, valorizzate e replicate da parte delle Istituzioni. Perché in un quartiere storico come il San Lorenzo di Roma, c’è ancora bisogno di gente che si impegna, che sottrae tempo alla propria vita per cercare di rendere migliore quella degli altri.
La lotta ovviamente non si ferma, va avanti. Perché, come è stato detto in quella bellissima manifestazione di giovedì, “Noi stiamo in attacco, perché sappiamo che la lotta paga e c’avemo sempre ragione!”