Torino, corteo di protesta: cariche della polizia

Proposte che si incrociano con le condizioni di vita ormai precarie di buona parte della popolazione. Nessuna prospettiva di lavoro, sanità, istruzione, scuole, università completamente distrutte, prezzi alle stelle, l’impossibilità di avere un tetto e un luogo dove poter vivere bene e non strappandosi gli ultimi stracci di dosso che restano alla fine di ogni contratto, se si ha la fortuna di averlo, anche per poco.

Ma la fortuna non può essere usata come elemento di valutazione della qualità della vita. La fortuna va e viene e forse non torna più.

Chissà perché i finanziamenti per questo schifo di guerra vengono fuori con uno schiocco di dita, anzi questi politici si spendono per portare queste “battaglie” all’attenzione del Parlamento Europeo. Chissà perché i ricchi non vengono tassati per recuperare fondi da investire nel Paese e, invece, anche chi guadagna 4 euro l’ora è costretto a pagare oltre la sua capacità di spesa. Chissà perché i benefit dei parlamentari non vengono intaccati, anzi implementati e chissà perché i soldi per chi inquina, sfrutta e lascia solo macerie vengono recuperati in una frazione di secondo.

Ma il governo fascista che fa? E la polizia che fa?
Scelgono la strada della repressione e della violenza, le stesse forme di intervento ignobili messe in campo dai governi precedenti e oggi sono ancora più legittimati a menare e spezzare manganelli sulla gente, favoriti da questo clima militarizzato, salvo poi ergersi a paladini della tanto osannata “sicurezza”.

Completamente slegata dalla “sicurezza” di poter mangiare, avere un tetto, potersi curare, poter creare relazioni e mettere le radici dove si è nati o potersi spostare in altri parti del mondo senza essere chiamato/a clandestino/a e parassita.

Perché questi ragazzi fanno paura? Di quale forma di paura soffre il governo?
Perché questi ragazzi che sono figli e figlie nostri, fratelli e sorelle hanno ragione e chi si serve di azioni come la repressione e la violenza va combattuto.

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