Semaforo verde dall’Unione Europea: 1,2 miliardi per interventi a Taranto e Sulcis

Ida De Carolis

, Attualità

Semaforo verde da parte della Commissione Europea al programma Just transition fund per l’Italia per il periodo 2021-2027. La dotazione finanziaria complessiva è di 1,2 miliardi di cui un miliardo di risorse europee. I fondi sono destinati a interventi per favorire la transizione ecologica e ammortizzarne l’impatto sull’occupazione nell’area di Taranto e in quella del Sulcis Iglesiente, in Sardegna.

Da una parte ci sono da contrastare gli effetti su salute e ambiente dall’Ilva, dall’altra c’è da riconvertire totalmente un’area dove insiste l’ultima miniera di carbone italiana.

Le proposte di finanziamento erano state presentate a giugno dal governo Italiano – agenzia per la Coesione Territoriale – alla Commissione Europea.

Per l’area di Taranto la Commissione europea, nella sua nota, sottolinea che “la transizione climatica della provincia di Taranto è condizionata dalla presenza della più grande acciaieria d’Europa: Acciaierie d’Italia (ex Ilva). Per trasformare la produzione dell’acciaio è indispensabile introdurre nuovi modelli imprenditoriali, garantire una maggiore disponibilità di energia rinnovabile e di idrogeno verde e riqualificare la forza lavoro. Poiché nella provincia di Taranto un terzo dei lavoratori dell’industria è impiegato nel settore siderurgico, il Fondo supporterà la riqualificazione di 4.300 lavoratori in vista di un loro reimpiego in posti di lavoro verdi connessi alla transizione verso l’energia pulita e all’economia circolare. Rafforzerà anche i servizi di cura, al fine di valorizzare il potenziale delle donne attualmente escluse dal mercato del lavoro e garantire un’assistenza alle persone più vulnerabili“.

Il Fondo inoltre sosterrà la costruzione di turbine eoliche, lo sviluppo di idrogeno verde e la produzione di impianti geotermici per gli edifici della provincia tarantina. In più, si creerà una cintura verde intorno alla città di Taranto costituita da parchi urbani e aree naturalistiche contribuirà al ripristino dei terreni degradati e alla riduzione delle emissioni di CO”.

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