Il Consiglio regionale boccia la proposta di legge sull’eutanasia. “Argomento non presente nel programma elettorale”

Barbara Bria

, Politica

È di pochi giorni fa la notizia della bocciatura in Consiglio regionale di una proposta di legge per introdurre “l’assistenza sanitaria per la morte serena e indolore di pazienti terminali”.
“Sarà successo in una Regione con Governo di destra”, penserete voi lettori. E invece no. Si tratta del Consiglio regionale della Regione Puglia, governata dal Presidente Michele Emiliano con una giunta di sinistra.

La cosa più sconvolgente è che la proposta di legge è stata presentata dal gruppo del PD nella persona del consigliere Fabiano Amati, un Partito che ogni tanto riesce a fare la proposta giusta, proprio come un orologio rotto che segna l’ora esatta due volte durante la giornata.


Ma la gravità nella situazione non sta tanto nella bocciatura, che di per sé è vergognosa, ma nella motivazione. Sostanzialmente, la giustificazione è che il tema dell’eutanasia, che coinvolge molte più persone e famiglie di quanto crediamo, non farebbe parte del programma di governo stilato nel 2020.
Quindi il signor Emiliano e tutti i consiglieri che hanno votato contrariamente, hanno bisogno che un argomento del genere venga inserito in un “programma di governo”? Non sono questioni che riguardano tutti indipendentemente dall’aver affrontato o meno la questione in campagna elettorale?
L’altra motivazione, che ovviamente non ha ragione di esistere, è che la materia non sarebbe di competenza regionale. Ecco, basterebbe che i consiglieri si leggessero proprio la sentenza di corte costituzionale n. 242 del 2019, tra l’altro contenuta nel testo della proposta di legge, nella quale si afferma la competenza concorrente delle regioni in materia di salute.
Non ci sono scuse che reggono davanti alla bocciatura di una proposta di legge giusta e soprattutto necessaria, proprio per colmare il vuoto legislativo che ormai permane da troppo tempo.
Durante la campagna elettorale lo slogan più frequente usato dal PD era “votate noi, altrimenti arrivano le destre”, ma episodi del genere ci dimostrano che, a volte, la destra è parte della sinistra.

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