Débâcle PD, Decaro: “l’intero modello va smantellato”

“Abbiamo perso. Ha perso il Partito Democratico. Ha perso questa coalizione di centro sinistra. Ha perso l’idea di politica e di Paese che abbiamo proposto agli italiani. E guai se l’analisi del voto, a qualsiasi livello, non partisse da queste due parole”. E’ severa ma anche abbastanza lucida l’analisi dei risultati del PD da parte del Sindaco di Bari e Presidente dell’ ANCI, Antonio Decaro.

“Ha vinto, invece, – continua il lungo post sulla sua pagina facebook – l’idea di Paese del centrodestra. E quindi, come è giusto che sia in una democrazia, tocca a loro, adesso, governare. Il Partito Democratico perde tutte le elezioni politiche nazionali dal 2008. Mentre nelle elezioni locali, non solo riesce a vincere, ma, soprattutto, riesce a tessere una relazione solida, coerente e responsabile con i cittadini. Sindaci e amministratori del PD governano il 70% dei Comuni italiani, e si dimostrano quotidianamente capaci di amministrare e di proporre un’idea politica seria. E le vittorie elettorali ne sono la conseguenza. Perché in quelle elezioni i cittadini hanno la possibilità di scegliere direttamente i propri rappresentanti e di chiedere loro conto, quotidianamente, di quello che promettono in campagna elettorale e di come lo realizzano una volta diventati amministratori“.

Questo meccanismo virtuoso – chiosa Decaro – di fiducia e controllo, nelle elezioni per il Parlamento salta completamente. E ci ritroviamo deputati e senatori che non sanno nemmeno trovare sulla carta geografica i paesi nei quali vengono eletti. Solo perché fedelissimi ai leader di partito, o a qualche capo-corrente.Contro questa stortura, che viola il principio base della democrazia rappresentativa, tradendo di fatto la volontà popolare, io da sindaco e da cittadino mi batterò con tutte le mie forze. Perché è uno dei sintomi più evidenti della malattia di una politica più propensa a preservare il potere dei dirigenti che a dialogare con i cittadini e a vincere le elezioni.Si torni alle preferenze e lo si faccia subito. Questa deve essere la prima battaglia che il Partito democratico deve intraprendere nei prossimi mesi

“In queste ore – aggiunge – sarebbe troppo facile sparare a zero sul segretario nazionale del Partito Democratico. E sarebbe inutile. È l’intero modello su cui il PD si fonda che va smantellato. Basta con i capi corrente che fanno e disfano le liste a propria immagine e somiglianza. Basta con questo esercizio del potere per il potere. Basta con l’autoconservazione come unico scopo della politica. O saremo capaci, finalmente, di azzerare questi meccanismi perversi e di ritornare a parlare alle persone, oppure la sconfitta perpetua alle elezioni politiche sarà il nostro ineluttabile destino.

In realtà, la prossima sfida del PD è il congresso, previsto inizialmente nella primavera del 2023 ma, considerata la débâcle elettorale subirà, come dichiarato questa mattina in conferenza stampa da Enrico Letta, un’accelerata e non è escluso che proprio il primo cittadino di Bari sia il candidato alla segreteria nazionale.

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