Una bottiglia nel mare: consigli di lettura. Walden ovvero Vita nei boschi di Thoreau

Barbara Bria

, Life Style

Il libro di cui parlerò in questo consiglio di lettura è Walden, ovvero vita nei boschi del filosofo naturalista Henry David Thoreau.

Questo testo si propone, come spiegato dall’autore stesso, di illustrare minuziosamente quanto sia possibile vivere con lo stretto necessario nella natura. Thoreau nell’estate del 1854 lascia la città natale di Concord per andare a vivere per due anni in una capanna di legno vicino al lago di Walden.

Questa coraggiosissima scelta si inseriva in contesto politico particolare, quello della disobbedienza civile (di cui Thoreau sarà uno dei principali esponenti grazie al suo saggio Disobbedienza civile del 1848). Per Thoreau anche la scelta di andare a vivere per due anni nei boschi era una forma di protesta nei confronti della politica schiavista degli Stati Uniti. Infatti nel 1846 Thoreau si rifiutò di pagare la tassa governativa per finanziare la guerra schiavista in Messico e per questo fu imprigionato, per solo una notte. Quello della disobbedienza civile è un modo d’azione politico che verrà ripreso in India da Gandhi e, sempre negli Stati Uniti, da Martin Luther King, in Italia invece fu realizzato, molti anni dopo, con don Milani attraverso l’obiezione di coscienza contro il servizio militare.

La scelta di andare a vivere nei pressi del lago in solitudine permette, secondo Thoreau, di fare un’analisi su se stessi e soprattutto una contemplazione della natura. Quest’ultimo aspetto non è inedito ma lo ritroviamo nei filosofi dell’antichità che assumevano questa attività come principale ed essenziale per l’esercizio filosofico.

Il testo, nell’edizione BUR è corredato da fotografie dei luoghi, è strutturato per capitoli che si occupano di tutti gli aspetti della vita nei boschi: c’è il capitolo  che riguarda tutte le spese utili per costruire la capanna, un capitolo che descrive i suoni del bosco, quello riguardante gli animali, ecc. Questo  testo inoltre potremmo ritenerlo, a ragione, un diario di viaggio filosofico di Thoreau.

Scritto magnificamente, è un testo davvero ricco di spunti di riflessione e, perché no, suggerimenti per un’eventuale scelta analoga. Thoreau vi farà innamorare della natura e apprezzare il valore della solitudine, tanto da dedicarne un intero e meraviglioso capitolo.

Considerando il periodo di isolamento forzato dal quale gradualmente stiamo uscendo, questo libro potrà farci “leggere” la solitudine, all’interno di un contesto naturalistico, con altri occhi e potrebbe essere utile nella scelta di mete future per i nostri viaggi.

Buona lettura!

Coltivate la povertà come l’erba aromatica d’un giardino, come la salvia. Non preoccupatevi troppo per ottenere cose nuove, siano esse abiti o amici. Rivoltateli; e ritornate a loro. Le cose non cambiano, siamo noi che cambiamo. Vendete i vostri vestiti e conservate i vostri pensieri, Dio vedrà che non vi manchi la compagnia.

Se per tutta la vita fossi confinato nell’angolo d’un solaio come un ragno, il mondo per me sarebbe grande lo stesso, quando avessi con me i miei pensieri.

Lascia un commento