Una bottiglia nel mare: consigli di lettura. Il grande Gatsby di F. Scott Fitzgerald

Barbara Bria

, Life Style

Il consiglio di lettura di questa settimana è un classico della letteratura americana, creato da uno scrittore eccezionale: Il grande Gatsby di F. Scott Fitzgerald.

Ambientato in America durante i ruggenti anni ’20, questo romanzo segna davvero un punto di svolta riguardo la letteratura americana, tant’è che il poeta T. S. Elliot dirà al riguardo, che segna “il primo passo in avanti fatto dalla narrativa americana dopo Henry James”.

Narrata da uno dei protagonisti, Nick Carraway, questa è la storia di Jay Gatsby che da origini umili riesce a conquistare la fiducia di un ricco proprietario di yatch e cominciare così la sua “scalata”.

Durante l’addestramento per poter partecipare alla prima guerra mondiale conosce Daisy, della quale si innamora. Infatti, parte per la guerra con la speranza di poterla sposare al suo ritorno, ma Daisy non lo attenderà sposando un famoso giocatore di polo.

Il romanzo ruota ai numerosi tentativi di Gatsby, ormai arricchito attraverso alcune attività illecite, di riconquistare l’amore della sua vita.

Questa è sostanzialmente la storia di un uomo ricco, circondato perennemente da gente, che si ritrova a fare i conti con un amore non corrisposto. Un uomo che, nonostante la continua folla, è solo e che soffre questa solitudine. Un uomo che scriverà tragicamente la parola fine alla sua vita.

Riguardo lo stile, Fitzgerald ne ha uno particolarissimo. Questo libro ha una poesia tutta sua, capace di catapultarti nell’epoca del jazz senza alcuno sforzo, un libro che racconta la disillusione della generazione del dopoguerra e gli eccessi dell’epoca del jazz. Fitzgerald è uno scrittore meraviglioso e questo libro merita assolutamente di essere letto e amato. Un libro che, secondo il parere di chi scrive, non può non essere letto da chi ama la letteratura.

“ ‘Quando ti vien voglia di criticare qualcuno’ mi disse ‘ricordati che non tutti a questo mondo hanno avuto i vantaggi che hai avuto tu’. Non disse altro, ma eravamo sempre stati insolitamente comunicativi nonostante il nostro riserbo, e capii che voleva dire molto più di questo. Perciò ho la tendenza a evitare ogni giudizio, una abitudine che oltre a rivelarmi molti caratteri strani mi ha anche reso vittima di non pochi scocciatori inveterati.”

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