A Berlino ieri è iniziata una due giorni per il clima, la conferenza internazionale “Petersberg Climate Dialogue”. Quaranta ministri, di altrettanti Paesi, si sono incontrati per confrontarsi su eventi meteorologici estremi e conseguenze della crisi climatica.
Il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, nel suo discorso di inaugurazione, ha tuonato – “metà dell’umanità si trova in zone a rischio alluvioni, siccità, tempeste estreme e incendi boschivi. Nessuna nazione è immune. Eppure continuiamo a dipendere dall’energia fossile. Dobbiamo scegliere, se intraprendere un’azione collettiva o abbandonarci a un suicidio collettivo“. “Perché – chiosa Guterres – tutto è tra le nostre mani”.
La conferenza che si sta svolgendo a Berlino anticipa la Cop27 che si terrà a novembre in Egitto. L’edizione precedente si era tenuta a Glasgow e si era conclusa con pochi risultati, se non con il rinnovamento degli Accordi di Parigi del 2015 che hanno l’obiettivo di mantenere il riscaldamento globale sotto gli 1,5 gradi centigradi in più rispetto all’era preindustriale.