Il Tribunale di Taranto-Sezione Lavoro ha riconosciuto un risarcimento di quasi mezzo milione di euro per danno biologico e morale a un operaio che ha lavorato, dal 1974 al 2000, nello stabilimento ex Italsider/Ilva e al quale tre anni fa è stato diagnosticato un mesotelioma pleurico. La condanna riguarda Fintecna spa, all’epoca dei fatti Italsider.
Il lavoratore, al quale l’azienda forniva solo mascherine senza filtro, era addetto discarica scorie e operatore piattaforma nelle acciaierie 1 e 2 dello stabilimento di Taranto. Mansioni che lo hanno esposto continuamente ad amianto. In particolare, si occupava di modellare e applicare un cordone di amianto affinché la colata non fuoriuscisse dallo stampo. Questa attività determinava il distacco del coibente e la conseguente dispersione di polveri di amianto nell’ambiente di lavoro, che era chiuso.
La consulenza tecnica di ufficio medico-legale ha “evidenziato altresì la sussistenza del nesso causale tra l’attività lavorativa svolta dal ricorrente alle dipendenze della convenuta, con particolare riferimento alla sua esposizione ad amianto, e la patologia da cui egli è affetto“.
Il risarcimento, commenta Luciano Carleo, presidente di Contramianto e che ha fornito assistenza legale all’operaio tramite gli avvocati Cataldo Fornari e Daniele Maranò “certamente non ridarà la salute a quell’operaio ma riconosce la prolungata ed ultra decennale esposizione all’amianto nell’Italsider/Ilva di Taranto quale causa del mesotelioma pleurico sviluppatosi ad oltre quarant’anni dalla prima esposizione”.
Il mesotelioma pleurico maligno è un tumore raro del distretto toracico (meno dell’1% di tutti i tumori), spesso associato a lunga esposizione all’amianto. La prognosi per il mesotelioma pleurico maligno è infausta, con sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi inferiore al 10%.*
*Osservatorio Malattie Rare