Il Pd sembrerebbe davvero voler cambiare pagina. Elly Schlein è la prima segretaria – anche la più giovane – che guiderà il Partito Democratico. Con il 53,8% delle preferenze ha ribaltato il voto degli iscritti che aveva visto prevalere il Presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. La Schlein ha anche il primato di essere la prima segretaria “non dem” – ha rifatto la tessera a dicembre 2022 – con l’obiettivo preciso di rivoluzionare un partito “con una visione e un metodo nuovi, che parli un linguaggio nuovo e attento ai bisogni dei più fragili e all’emergenza climatica che richiede risposte urgenti. Una sinistra alternativa alle destre nazionaliste e identitarie che già dimostrano di non avere risposte alle difficoltà che tanti cittadini e imprese stanno vivendo”. Un risultato che è la consacrazione di come militanti ed elettori dem vorrebbero un partito spostato un po’ più a sinistra.
Alla Schlein il merito di aver saputo comunicare ed aver “riportato” le primarie al centro del dibattito pubblico politico. Si è parlato più delle primarie Pd che delle elezioni regionali, inoltre ha saputo premere sul giusto “nervo scoperto” associando al suo nome “il nuovo” ed a quello del suo avversario Bonaccini il “tradizionale”.
Le aspettative ora sono tante. Primo impegno della neo segretaria sarà la nomina della dirigenza: più volte la Schlein ha dichiarato di voler puntare su donne e giovani. Sulla questione alleanze a prima vista vedrebbe fuori dalle intese il Terzo Polo, non molto difficilmente Art.1 rientrerà nel Pd e resta l’incognita M5S.
Foto: Pagina Facebook Elly Schlein