Un tavolo tecnico regionale che si occuperà di prevenzione, diagnosi e cura dell’infertilità maschile e femminile. È quanto approvato dalla Giunta regionale pugliese la quale annuncia anche la costituzione di una rete in grado di fornire risposte qualificate inserite all’interno del percorso a tutela della fertilità, con interventi di prevenzione e diagnosi precoce, per curare le malattie dell’apparato riproduttivo e intervenire, quando possibile, per ripristinare la fertilità naturale o adottare l’approccio corretto per poter ottenere la gravidanza.
Insieme ginecologi, andrologi, genetisti, infettivologi ed oncologi con l’obiettivo di rendere più “armonioso” e adeguato l’intero percorso. Un rete multidisciplinare e specifica sulle diverse tematiche che ruotano intorno all’infertilità, nonché alla procreazione medicalmente assistita.
“Molto spesso – spiega l’assessore alla Sanità, Rocco Palese – l’infertilità legata a problematiche riproduttive viene diagnosticata molto tardi, quando anche le possibili cure risulterebbero inefficaci. Quindi uno degli ambiti di intervento privilegiati da parte della Rete sarà rappresentato dalla prevenzione dell’infertilità, potenziando l’offerta rivolta alla valutazione della capacità riproduttiva di giovani coppie e singoli soggetti, utilizzando strategie d’intervento definite per i diversi target. Oggi il rapido evolversi delle conoscenze scientifiche, lo sviluppo di tecniche diagnostiche sempre più complesse e raffinate ha radicalmente mutato lo scenario terapeutico dell’infertilità, nello specifico la diagnosi e la terapia della sterilità di coppia hanno subito negli ultimi anni miglioramenti consistenti con un incremento significativo delle percentuali di successo, riconducibile ad approcci avanzati di diagnostica per immagini, all’introduzione di nuove tecniche chirurgiche e di ulteriori possibilità di intervento farmacologico. Laddove le tecniche mediche e chirurgiche per il ripristino della fertilità femminile o maschile non portino ad un concepimento spontaneo, si ricorre infine a tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita”.
Secondo i dati del Ministero della Salute su 10 coppie il 20% circa – 1 su 5 – ha difficoltà a procreare per vie naturali. 20 anni fa la percentuale era circa la metà. Il 40% delle cause di infertilità riguardano prevalentemente la componente femminile, l’altro 40% riguarda la componente maschile ed un 20% invece è di natura mista.