In media sono 402 euro i costi che nel 2022 una famiglia pugliese ha sostenuto per il pagamento della tassa sui rifiuti.
Una delle più alte d’Italia dopo la Campania.
È questo il quadro che emerge dalla rilevazione annuale dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva. L’indagine sui costi sostenuti dai cittadini per lo smaltimento dei rifiuti in tutti i capoluoghi di provincia prende in esame nel 2022 una famiglia tipo, composta da 3 persone ed una casa di proprietà̀ di 100 metri quadri.
In Puglia, la tariffa è aumentata del 5,5% rispetto al 2021, con aumenti oltre il 10% in particolare a Brindisi e Taranto.
Sono invece Foggia (19%) e Taranto (25,2%) il fanalino di coda per quanto attiene la raccolta differenziata. A livello regionale siamo invece al 54,5% rispetto al 63% della media nazionale, bene Barletta che con il 71% si posiziona in classifica nazionale al 30° posto.
È al Sud che si registra la spesa più elevata, con la Campania in testa a livello regionale (414 euro e un leggero decremento dello 0,6% rispetto all’anno precedente) e otto capoluoghi di provincia meridionali nella top ten dei più cari, guidata da Catania dove una famiglia spende mediamente 594 euro all’anno, con un incremento di quasi il 28% rispetto al 2021. La Regione in cui si rileva la spesa media più bassa è il Trentino Alto Adige (212 euro), dove comunque si è registrato un aumento del 6,2% rispetto all’anno precedente. Fra i capoluoghi di provincia è Udine quello meno caro, con una spesa media a famiglia di 174 euro. Infine sono 63 i capoluoghi nei quali si sono registrati aumenti della tariffa e soltanto 27 quelli in diminuzione: l’incremento più elevato a Cosenza con un +40,9% e la riduzione più consistente a Caltanissetta con un -17,4%.