L’Onda Pride 2022 è iniziata. Dal 4 giugno le marce per i diritti di tutta la comunità LGBTQ+ hanno invaso le strade di tutto il mondo.
Infatti, in tutto il mondo giugno è il Pride Month. Il mese del Pride, dedicato all’orgoglio gay, alla parità di diritti di genere e all’amore in ogni forma. In questo mese si celebra ufficialmente l’orgoglio della comunità LGBTQIA+, della quale fanno parte Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender, Queer (un termine generico usato per indicare coloro che non sono eterosessuali o non sono cisgender, ovvero persone la cui identità di genere corrisponde al genere e al sesso biologico), Intersessuali e Asessuali. Il “+” indica tutti gli altri generi meno definibili.
Perché proprio giugno? Nella notte tra il 27 e il 28 giugno del 1969 la polizia fece irruzione nello Stonewall Inn, un bar gay del Greenwich Village di New York. Un blitz come tanti altri fatti nei locali gay, ma quella volta i presenti, accusati ingiustamente di indecenza solo per il loro orientamento sessuale, si ribellarono. Per cinque giorni, non consecutivi, ci furono scontri tra polizia manifestanti omosessuali e trans. In breve tempo questa ribellione divenne un evento simbolico nella lotta contro le discriminazioni della comunità LGBT e per tale motivo il tutto il mondo è stato scelto il mese di giugno per lo svolgimento del PRIDE.
Le violenze contro la comunità LGBTQ+ in Italia sono quasi quotidiane. I dati raccolti dall’Ufficio nazionale antidiscriminazione razziali della Presidenza del consiglio segnalano che, ogni due giorni, in Italia viene denunciato un caso di omolesbobitransfobia. Da 913 episodi di discriminazione del 2020, si è passati a 1.379 nel 2021, una vera e propria “epidemia dell’odio”.
Ma al di là dei dati che sono già abbastanza sconfortanti, l’Italia continua ad essere una nazione abbastanza “attardata” nella tutela e nel riconoscimento dei diritti delle persone LGBTQ+. Nessun dibattito a livello istituzionale se non al ribasso. Nel nostro Bel Paese non siamo riusciti ad approvare una legge che introduca un’aggravante di omolesbobitransfobia. Nelle scuole è praticamente impossibile avviare percorsi culturali che parlino di identità di genere. I detrattori dicono che sarebbe “un tentativo di far rientrare dalla finestra quello che il Parlamento italiano ha fatto uscire dalla porta: il ddl Zan”, quando invece sarebbe solo l’occasione per abbattere quello schema precostituito che vede la “normalità” necessariamente eterosessuale.
Anche Taranto e provincia saranno travolte dall’Onda Pride 2022. Al momento risultano confermate le date del 23 luglio per la parata del Taranto Pride, il 20, 21 e 22 giugno – rispettivamente a Ginosa, Grottaglie e Sava – per la Queer Wave, un format sperimentato l’anno scorso che prevede workshop, testimonianze, open mic, piccole performance ed estemporanee di arte visiva.
In Italia c’è un’emergenza di diritti e bisogna affrontarla con determinazione. Le parole non bastano più.