Ieri, nella Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, sono stati tanti i messaggi, gli eventi e i Palazzi istituzionali illuminati di Blu. Messaggi ed azioni simboliche di vicinanza alle famiglie che convivono con l’autismo.
Lo stesso Presidente della Repubblica, nel suo monito, ha attestato l’importanza di incrementare gli sforzi affinché l’inclusione sociale, l’accesso alle strutture didattiche e lavorative e, in generale, l’esercizio dei diritti fondamentali siano garantiti a tutti i membri della comunità senza alcuna forma di discriminazione e senza alcuna frapposizione di barriere al godimento di essi.
L’altra faccia della medaglia, lo denuncia l’associazione nazionale di genitori di bambini con autismo, è che 77 milioni a loro destinati con legge del Parlamento da due anni sono rimasti sulla carta.
Nel 2020 e 2021, grazie anche alle proposte dell’Angsa, il Parlamento aveva stanziato 50 e 27 milioni per finanziare il Fondo Autismo. A due anni di distanza queste importanti risorse non sono ancora state impiegate: problemi tra le competenze Statuali e Regionali, contrasti sull’impiego con quest’ultime, decreti attuativi e regolamenti che non sono stati approvati, mancate convocazioni della Cabina di regia hanno paralizzato la situazione.
I 50 milioni sarebbero stati destinati a progetti di ricerca riguardanti le basi eziologiche, la conoscenza del disturbo dello spettro autistico, il trattamento e le buone pratiche terapeutiche ed educative; all’aumento del numero delle strutture semiresidenziali e residenziali, pubbliche e private, con competenze specifiche sui disturbi dello spettro autistico, in grado di effettuare il trattamento di soggetti minori, adolescenti e adulti e all’incremento del personale del Servizio sanitario nazionale preposto alla prestazione delle terapie indicate nelle linee guida sul trattamento dei disturbi dello spettro autistico adottate dall’Istituto superiore di sanità.
Gli altri 27 milioni, previsti per il 2022, dovevano finanziare progetti di carattere socio-assistenziale e abilitativo per le persone con disturbo dello spettro autistico.
Insomma, 447 giorni di nulla dove nel frattempo, con lo scoppio della pandemia, le condizioni delle persone con autismo si sono aggravate e complicate ulteriormente.
“Non parliamo di decine di persone, ma di centinaia di migliaia, che ancora oggi vivono negazioni dei diritti, disattenzione, privazioni e invisibilità”, ha spiegato Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas.
In Italia, un bambino su 77 (nella fascia di età tra i 7 e i 9 anni) soffre di autismo e nel mondo questo disturbo è altrettanto diffuso. La diagnosi, troppo spesso, arriva tardi e così per molto tempo si vive da discriminati. Per questo è importante porre maggiormente l’accento su questo disturbo cercando di sensibilizzare su un tema, l’autismo, di cui ancora oggi se ne parla troppo poco e soprattutto stanziare fondi che possano rendere il percorso di questi cittadini e delle loro famiglie il più agevole possibile.