Lo scrittore, e il libro, che mi accingo a consigliarvi è stato per la sottoscritta una scoperta inattesa e, ovviamente, sconvolgente: Nicola Lagioia e il suo La ferocia.
Scrittore barese classe ‘73, Lagioia con questo testo vinse nel 2015 sia il Premio Strega che il Premio Mondello.
Riconoscimenti a parte, lo stile, la penna e le ambientazioni di Nicola Lagioia meritano davvero di essere scoperti ed apprezzati.
Il romanzo in questione “attraversa” più stili, infatti si va dal noir, al racconto familiare tutto ambientato nelle strade di Bari, che fa da scenografia a questa intensa storia.
La trama del libro, a prima vista, sembrerebbe semplice ma, di pagina in pagina, si complica e si intreccia a molte dinamiche e personaggi: inizia con una ragazza, Clara, che nuda e piena di sangue cammina al centro di una strada provinciale; in seguito alla sua morte causata dall’impatto con un camion, si scoprirà l’identità di questa ragazza: la figlia di un noto costruttore barese.
Da questo episodio, bollato inizialmente come suicidio, verranno sciolti molti nodi: la famiglia di Clara, il suo rapporto con i fratelli in particolare con Michele, la vita di quest’ultimo, l’ambiente che Clara frequentava, le varie illegalità commesse dal padre e molto altro.
Un racconto che ha, come pochi, il potere di “attaccarsi” al lettore e alla lettrice, una penna, quella di Lagioia, straordinaria.
Nicola Lagioia ha la capacità di essere delicato e commovente in tutto ciò che scrive.
In attesa di parlare della sua ultima fatica letteraria, vi consiglio “maternamente” di lasciarvi cullare dalle parole di questo struggente, triste e spietato romanzo.
“A letto, la gatta ferma sulla pancia. Michele si svegliò ancora nel cuore della notte. Scese in soggiorno. Sostò per qualche minuto nel punto esatto in cui accadde. Ma non come in preghiera. La sentì. Lei c’era ancora. Michele tornò nella sua stanza. Come se solo da quel momento avessi avuto gli strumenti per capire, ricordò. Tastò il comodino alla ricerca delle sigarette. Bisogna ricevere del bene per separarlo da ciò che non è. Se nessuno te ne vuole, non saprai mai da dove cominciare. Da lì parte ogni cosa, persino l’odio. Mise in bocca una sigaretta ma non l’accese. Carezzò la gatta sulla testa.”