La bellezza alla base di questo film non è assolutamente da sottovalutare!
Parliamo di un film che ha avuto una gestazione travagliata e diversi conflitti con colui che è stato ideatore, co-produttore del film e anche interprete, parliamo del celebre Mel Gibson. Nel luglio 2017, infatti, lui e la sua casa di produzione, la “Icon Productions”, hanno citato in giudizio la “Voltage Pictures” per ottenere il controllo sul montaggio finale del film e altri aspetti della produzione, tra cui quello delle riprese aggiuntive.
Il 19 giugno 2018, il giudice della Corte Suprema di Los Angeles, ha respinto le richieste per l’aggiudicazione sommaria fatte da Gibson, negandone così l’acquisizione dei diritti del film.
Per la regia di Farhad Safinia, collaboratore di Gibson in “Apocalypto”, parliamo di una pellicola del 2019: “Il pazzo e il professore”, film che vuole raccontare la collaborazione che avvenne tra il professor James Murray (Mel Gibson) lessicografo scozzese, e William Chester Minor (Sean Penn) medico nella Guerra di secessione statunitense, dalla quale ne uscì con diversi traumi psichici per via delle vicende vissute.
Dopo che Minor ebbe ammazzato un uomo per sbaglio tra le vie notturne di Londra, finì rinchiuso nell’ospedale psichiatrico di Broadmoor in Inghilterra. Qui ci passò molti anni della sua vita, durante i quali ebbe modo di scoprire l’iniziativa del professor James Murray, quella di recuperare la storiografia di ogni termine per redigere il nuovo dizionario della lingua inglese, adempiendo all’incarico che gli era stato assegnato dalla Oxford University Press nel marzo del 1879.
William Chester Minor, nella realtà come nel film, passò parte della sua detenzione ricercando voracemente libri e svolgendo ricerche, tanto da fornire al professore Murray un notevole supporto nella realizzazione di uno dei più importanti volumi dizionari inglesi. Il film, quindi, è tratto da una storia vera.
“Il professore e il pazzo”, forse per via della sua complicata storia, non ha avuto la giusta visibilità che meritava, dimostrato dal fatto che gli incassi non hanno minimamente soddisfatto le spese di produzione… ma la qualità del film è davvero alta, a partire dai due interpreti: Mel Gibson e Sean Penn. Parliamo di due dei più grandi attori del cinema americano, più volte vincitori di premi Oscar. L’interpretazione che hanno donato ai due personaggi trasmettono in modo diretto sensazioni, disagi e preoccupazioni. Ovviamente, tra le due, quella che più balza agli occhi è inevitabilmente quella realizzata da Sean Penn, intento a personificare un uomo impazzito e più volte sottoposto ad esami psichiatrici, oltre che a diversi atti autolesionistici durante i periodi più pericolosi della sua detenzione.
D’altra parte, però, è piacevole e interessante osservare un “altro” Mel Gibson, in una veste abbastanza differente dai suoi tipici ruoli di guerriero, poliziotto spericolato o psicopatico. Vestire i panni di un elegante lessicografo, e tramite questi trasmettere le emozioni provate da un uomo che osserva il triste destino del suo amico dentuto, è stato più che efficiente. Ottimamente riuscito, dire!
Qualcuno ha criticato, nel descrive trucco e costumi, le “esagerate” barbe che i due personaggi vestono nel film; ma probamente costoro non hanno mai visto nella realtà i veri James Murray e William Chester Minor quali proporzioni di barbe custodivano: una più lunga dell’alta. Anzi: si può dire che nel film il tutto è stato migliorato e curato parecchio.
Ma la bellezza di quest’opera, più che nella sua parte tecnica o interpretativa, sta nel senso di “salvezza” che il detenuto pazzo Minor trova nel vedersi la cella sommersa di libri, di cultura, di sapere. Fu proprio negli anni in cui gli fu concesso di collaborare a distanza con il professor Murray che Minor dimostrò la sua efficacissima ripresa, apportando un contributo fondamentale per la realizzazione di uno dei più importanti dizionari di lingua inglese assegnati nella storia dalla Oxford University. Varie vicissitudini successive lo fecero ricadere nel baratro più oscuro, con maggiori danni psichici e fisici. Fu grazie alla gratitudine e all’amicizia che il professor Murray nutrì nei confronti di quel poveruomo, che riuscì in ogni modo ad attivare un percorso di lotta, e a fargli ottenere la grazia “per merito” direttamente dall’allora Segretario di Stato Winston Churchill.
In sintesi: “L’assassino più colto del mondo” (questo è il titolo originale della ricostruzione scritta nel saggio di Simon Winchester del 1998), fu salvato dai libri e dalla conoscenza; quella conoscenza che fu in grado di far nascere una speranza e un’amicizia fraterna tanto forte da oltrepassare ogni ostacolo e paura.
“The Professor and the Madman” (2019): assolutamente da vedere e divulgare!
Con Mel Gibson, Sean Penn, Natalie Dormer, Jennifer Ehle, Eddie Marsan, Stephen Dillane, Steve Coogan
soggetto dal libro di Simon Winchester
sceneggiatura Todd Komarnicki, P. B. Shemran
regia Farhad Safinia