Potrebbe sembrare il titolo di un avvincente romanzo ma è invece l’inizio di una nuova storia per San Marzano di San Giuseppe.
I più anziani non hanno memoria di un Sindaco che avesse cognome diverso da “Tarantino”. Dopo quasi trent’anni di Governo targato Giuseppe Tarantino, – il suo primo mandato risale al 1992 preceduti anche da un mandato del padre Paolo – intervallati da un anno di amministrazione straordinaria e un mandato del Sindaco Giuseppe Borsci (suo fedele ndr) le urne hanno decretato la sua uscita di scena. Francesco Leo, candidato con la lista Insieme In Comune, lo ha sonoramente sconfitto. La candidata Sindaco sua avversaria Antonia Cotugno, moglie di Tarantino, si è fermata al 40,75%.
Professore di Matematica e Scienze, impegnato all’interno del civismo ionico da decenni, dal 2013 è consigliere comunale di minoranza. Un’opposizione pungente ma allo stesso costruttiva, ha vigilato su chi amministrava e, questo suo modus, ha conquistato il consenso dei cittadini decretandolo il nuovo sindaco di San Marzano.
Sindaco, si aspettava un risultato simile?
Ci abbiamo sperato e soprattutto creduto dal primo momento. Sapevamo di avere una squadra eccezionale, di donne e uomini determinati e competenti. Ognuno di noi ha messo in campo le proprie energie, competenze e passioni; tutto ciò ha permesso la creazione di un gruppo compatto, con l’unico obiettivo di migliorare San Marzano e rendere i sammarzanesi fieri del proprio paese. Noi ci abbiamo messo impegno e determinazione. Siamo stati per le strade, tra la gente. Sentivamo un vento favorevole. Il risultato è stato frutto del desiderio di cambiamento dei sammarzanesi e dell’impegno di tutta la squadra. Abbiamo ascoltato i cittadini e ora dimostreremo che questo cambiamento può realmente avvenire.
Cosa manca alle cittadine e ai cittadini di San Marzano?
Ogni cittadino e cittadina di San Marzano merita di vivere quotidianamente tutti gli spazi pubblici, che ci sono ma non sono a disposizione della comunità, non sono utilizzabili. Per far ciò non è sufficiente riaprirli, non basta aprire il portone del Palazzo della Cultura o i cancelli del parco Unicef. Il nostro impegno sarà quello di dare ad ogni cittadino la possibilità e la responsabilità di tenere vive le strutture di San Marzano. Abbiamo più volte citato il “Regolamento dei Beni Comuni”, che è un patto tra amministrazione e cittadini per la cura e la valorizzazione degli spazi grazie all’energia dei volontari e alle risorse messe a disposizione dagli amministratori. La collaborazione tra amministrazione, cittadini e associazioni è fondamentale per rendere San Marzano alla portata di tutti.
Ogni Comune ha le sue difficoltà, diciamo anche le sue anomalie. San Marzano ha un servizio di raccolta rifiuti porta a porta da quasi dieci anni. La raccolta domiciliare è il sistema che normalmente viene adottato proprio al fine di aumentare, nel giro di poco tempo, la percentuale di differenziata. Eppure, dal 2013 la percentuale nel Comune di San Marzano non ha mai, tranne nel 2020, superato il 50%. Come è possibile secondo lei?
Non basta introdurre un sistema di raccolta differenziata porta a porta per avere automaticamente una percentuale di differenziata adeguata. Occorre sensibilizzare la cittadinanza, partendo da iniziative informative su come differenziare correttamente i rifiuti. Per noi sarà fondamentale incentivare anche l’uso dell’isola ecologica, cercando di ampliare le fasce orarie per il conferimento dei rifiuti e tramite l’attivazione di un numero verde a cui chiamare per prenotare una data per la raccolta del materiale. Al fine di invogliare e coinvolgere la cittadinanza abbiamo in mente di riconoscere un bonus sulla plastica, carta e vetro riciclabili. Sarà inevitabile anche potenziare i controlli a campione, per verificare che lo smaltimento dei rifiuti avvenga nel modo corretto.
Quali saranno i primissimi segnali che darà a sanmarzanesi?
Siamo pronti a lavorare immediatamente su più fronti, perché c’è tanto lavoro da fare. In vista dell’estate certamente lavoreremo ad un programma estivo ricco di eventi che possano coinvolgere tutta la cittadinanza, le associazioni e le attività commerciali locali. Ogni evento organizzato nel nostro paese non rappresenta solo un momento di condivisione e di socialità per i cittadini, ma ha degli effetti positivi economici sulle attività commerciali. Oltre a questo, come abbiamo già detto più volte, un impegno importante che ci prendiamo è quello di restituire alla cittadinanza le strutture pubbliche ad oggi abbandonate o non utilizzabili.