Su delega del Sindaco del Città di Grottaglie, l’assessore Giovanni Blasi, ha partecipato, martedì 10 gennaio alle Terme di Diocleziano di Roma, alla cerimonia della firma del protocollo di intesa per l’iscrizione nella lista del patrimonio mondiale Unesco della Via Appia Regina Viarum. A firmarlo il Ministero della Cultura, le Regioni Lazio, Campania, Basilicata e Puglia, 12 tra Province e Città metropolitane, 73 Comuni, 15 Parchi, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e 25 università italiane e straniere.
Un tracciato lungo circa 900 km che collega Roma a Brindisi, includendo la variante traianea. L’antico sistema viario romano attraversa una moltitudine di territori con culture, tradizioni, odori e paesaggi diversi, dal valore storico e archeologico eccezionale ed è anche un importante simbolo millenario di relazioni intessute tra le civiltà del Mediterraneo e le civiltà dell’Oriente e dell’Africa.
“L’inserimento della Via Appia nel Patrimonio UNESCO – dichiara l’Assessore Giovanni Blasi con delega alla Rigenerazione urbana e al paesaggio – consentirà di valorizzare il sito e di tutelarlo attraverso un Piano di gestione che impegnerà noi soggetti firmatari ad orientare le future scelte di pianificazione urbanistica ed economica, sulla base della conservazione, conoscenza e valorizzazione delle risorse di carattere storico, culturale e ambientale“.
Un piccolo passo volto a tutelare le risorse del territorio per le generazioni presenti e future. Un percorso promosso dal Ministero della Cultura e condiviso con 4 Regioni, che ha visto il coinvolgimento di Comuni, Parchi e Università.
“Il riconoscimento della Via Appia come patrimonio dell’UNESCO – conclude Blasi – costituirebbe un punto di forza per i territori firmatari del protocollo, perché consentirebbe l’avvio di collaborazioni sinergiche tra i soggetti coinvolti e una conseguente ricaduta positiva per lo sviluppo di un turismo sostenibile e lento. Inoltre, le comunità locali godrebbero della bellezza archeologica e paesaggistica di un percorso storico per il quale, a partire dal Ministero della Cultura e poi tutti gli Enti a cascata, ci impegneremo ad investire per la tutela e la riqualificazione urbana e paesaggistica. Punti sui quali in questi anni il mio assessorato ha volutamente puntato come scelta politica, basti pensare agli interventi di rigenerazione urbana nel centro storico“.
Il 20 gennaio la candidatura sarà valutata dal Consiglio direttivo della Commissione Nazionale Italiana Unesco, perciò il dossier scientifico, accompagnato dal Piano di gestione del sito, sarà poi inviato a Parigi.