Ansia da parcheggio. L’incredibile polemica sulla ciclabile di via Messapia a Grottaglie

È di questi giorni la polemica sulla nuova pista ciclabile, un pezzo del tracciato della Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese, in via Messapia a Grottaglie. “È brutta, è pericolosa, non è sicura, toglie parcheggi.” Partiamo proprio da quest’ultima affermazione! Pista ciclabile e parcheggi suona come un ossimoro in perfetto stile petrarchesco.

Eppure, non immaginerete mai, ma il vero atto rivoluzionario per incentivare spostamenti sostenibili è proprio eliminare i posti auto. Pazzia? No, realtà.

Nel 2017, ad esempio, nella città di Oslo, conosciuta in tutto il mondo per essere stata sempre attenta alla qualità della vita e dell’ambiente, l’amministrazione nel centro cittadino aveva rimosso i parcheggi disincentivando in questo modo l’utilizzo dei mezzi inquinanti. Dopo solo quattro anni in centro potevano accedere solo i veicoli commerciali, per un paio di ore la mattina, i mezzi delle forze dell’ordine e di soccorso. Le zone che prima erano adibite a parcheggi ora sono riservati solo ai disabili o a punti ricarica auto elettrice. Non solo, le zone pedonali sono diventate quelle più frequentate della città. In Italia, sono tante le città che, sul modello Oslo, stanno attuando questa importante rivoluzione della mobilità.

“State togliendo parcheggi alle attività commerciali e all’ufficio postale!”: è il mantra di questi giorni. Ma la domanda sorge spontanea, direbbe qualcuno: non sono raggiungibili in bici o a piedi?

Le nostre vite sono ormai in perenne equilibrio tra lavoro, famiglia, impegni e tempo libero tanto da esserci assuefatti alla routine. E sì, è una questione di abitudine.

A Grottaglie, ma in generale in tutte le città, il più delle volte spostarsi in bici o a piedi è molto più rapido che in auto. Non ci sono code e sicuramente non ci sono problemi di parcheggio. Quante volte sarà capitato di arrivare tardi ad un appuntamento, proprio per il tempo perso nella ricerca di un parcheggio? Tempo che, se ci fossimo spostati a piedi o in bici, avremmo risparmiato. E se ci aggiungiamo i costi del carburante, che negli ultimi vent’anni sono aumentati di circa il 90%, possiamo affermare serenamente che continuare ad utilizzare l’auto, per semplici spostamenti cittadini, è davvero una scelta insensata.

Eppure continuiamo ad essere terrorizzati dalla mancanza di parcheggio.

Non ci sono bastati mesi di isolamento e limitazioni negli spostamenti per farci toccare con mano – e polmoni – la buona qualità dell’aria. La bicicletta, inoltre, occupa una superficie di meno di 1 m² – l’auto tra i 6 e i 9 m² – quindi viene da sé che, se un po’ tutti, cambiassimo le nostre abitudini libereremmo una buona quantità di spazio pubblico contribuendo a rendere più accogliente e ancora più vivibile la nostra città.

Tralasciamo i benefici per la salute che, la scelta di abbandonare i mezzi inquinanti, donerebbe al nostro corpo e mente.

Grottaglie è una città piccola: da una parte all’altra ci sono al massimo cinque, sei chilometri. È vero, la città sorge su una collina ma in commercio ora ci sono tantissime soluzioni che renderebbero la salita più ripida un percorso pianeggiante. Grottaglie sarebbe davvero il luogo giusto per sviluppare una degna rivoluzione della mobilità. Il problema, molto probabilmente, è la nostra mentalità che ha sempre considerato la bici nel suo utilizzo più ludico e sportivo non considerandolo un vero e proprio mezzo di trasporto, forse il più “verde” ed economico che i grottagliesi possano utilizzare in città.

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