Lettera aperta di Roberta Bria
Quello che è avvenuto durante la seduta del Consiglio Comunale di Grottaglie, del 10 marzo, è la squallida immagine di un partito, di una rappresentanza di uomini, che non hanno minimamente a cuore le persone ma solo meri interessi economici.
Un nome: Fratelli d’Italia. Dovrebbe testimoniare al mondo intero che tutti siamo fratelli; un nome che potrebbe rappresentare un simbolo del patriarcato, che sono tutti fratelli escludendo le sorelle. Proprio come chi fa la guerra, che è sempre un uomo, un maschio, il “maschio prepotente”. La stessa presunzione con la quale il consigliere Lenti ha presentato una mozione in cui richiedeva: “la necessità di stanziare il 2% del PIL per l’armamento all’esercito europeo per avere una migliore capacità di risposta con le super potenze”.
Secondo il consigliere “uomo” bisogna spendere dei soldi, non per disarmare ma per armare, per finanziare la pace con le armi.
Caro consigliere Lenti “uomo”, le rivelo un paio di segreti.
Lei è un “uomo” fortunato per il semplice fatto che non vive, nel vero senso del termine, questa guerra ma come tutte e tutti noi, la osserva senza dover fare i conti con la sofferenza, la solitudine, le difficoltà.
È fortunato nell’avere una casa, nel camminare per strada senza aver paura che una bomba le cada addosso, è fortunato per non dover sentire ogni giorno il suono assordante di quelle sirene che logorano l’anima.
Inoltre, voi siete “i servi sciocchi della guerra” voi siete “la beffa”. Voi che non avete ben chiaro quale sia il vero concetto di pace. Voi che esaltate il vostro partito ma che di fratellanza sapete ben poco. La sorellanza, poi, vi è completamente sconosciuta.
Sareste stati più dignitosi nel chiedere scusa e ritirare quella mozione, avreste evitato di mettervi in ridicolo di perdere consenso, quel consenso che tanto millantavate durante la campagna elettorale. Se pensate che il vostro discorso sia stato travisato da molti le consiglio di esprimersi meglio la prossima volta e di riflettere prima di presentare una mozione che insulta tutta la comunità ucraina, tutta la comunità che crede fermamente nella pace. Una pace che si combatte senza armi, una pace che va insegnata a scuola, va insegnata nei circoli ricreativi, nei centri sociali e soprattutto nelle stanze della politica.
Per concludere, le rammento l’Art. 11 della Costituzione: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
Video del Consiglio Comunale del 10 marzo 2022 dal minuto 02:35:57