di Vito Annicchiarico
Dopo Lino Banfi in uno spot pubblicitario, Omero, Cicerone (i cui scritti sono stati banditi dall’Università di Harvard) e anche l’anime giapponese Dragon Ball (di cui solo la prima serie è stata censurata in Argentina) vittime del perbenismo che imperversa in questo mondo da alcuni anni a questa parte, ora è toccato anche ai ragazzi di Inntale subire tale trattamento. Perchè? Qual’è la ragione dietro questa barbarie perbenista? Educazione? Progresso? Ma per favore! Ci chiediamo (poi) perché negli anni ‘80-’90 del secolo scorso si viveva bene. Ecco la risposta: negli ultimi dieci anni è venuto fuori dal nulla chi, tra politici e vip, sfrutta anche i social network per sensibilizzare il mondo sperando di correggerlo.
Nessuno di quelli che ho citato meritava di essere censurato, sarebbe bastato un pò di intelligenza e buon senso da parte di questi crociati dell’educazione, incapaci di distinguere la metafora dal significato letterario di un termine (come anche la sua interpretazione).
Prendiamo ad esempio, la parola “uccello”: con tale termine si definisce sia il volatile appartenente al mondo animale, sia l’organo riproduttivo maschile. Infatti, nel video dello youtuber Cavalier Cipolla al minuto 7:41, quando Giulia si riferisce all’uccello intendeva il suo pappagallino e non l’organo riproduttivo maschile. Un altro esempio lo si può fare con l’anime di Dragon Ball. La prima serie anime tratta dall’opera del mangaka (termine che indica gli autori di manga comici) Akira Toriyama è una delle ultime influenzata dal successo del genere commedia sexy all’italiana degli anni ‘70 (e ‘80 appunto) che rese famosi anche attori come Alvaro “Pierino” Vitali, Gianfranco D’Angelo (morto di recente), Edvige Fenech e altri. Tale influenza era necessaria per non rendere l’opera dell’autore comico giapponese solo per esperti di cinema e mitologia (es. i Saiyan come i lupi mannari e gli abitanti del pianeta Krypton dei primi due film di Superman, tanto per intenderci), cari connazionali di Belen. Inoltre, per quanto riguarda Pierino&Co., sono personaggi attraverso cui si è voluto rappresentare in stile manzoniano (“Ogni riferimento a fatti e persone realmente esistenti è puramente casuale”) l’Italia di quel periodo proprio per evitare di essere, appunto, censurati. In particolare: che fine hanno fatto programmi tv quali “Lucignolo” o il suo cugino, inserto speciale de “Le Iene”? Capito tutto, ora? Quello che ora si continua a distruggere a suon di censure è un mondo in cui si dedicavano canzoni anche alla propria squadra del cuore o anche a un idolo sportivo, molto più vivibile di quello attuale e comunque libero di esprimersi